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non centra una fava, ma meglio qui che da un’altra parte.
ho un grosso problema lessicale: una sinonimo di paraculo? l’altroieri l’avevo trovato senza neanche pensarci e oggi nn riesco a ricordarlo e ci sto diventando scemo..aiutatemi perfavorebeh te l’ho detto che puoi considerarmi un vostro fan…a me quello che fate piace molto per questo non vedo l’ora che rendiate pubblico qualche nuovo pezzo ico01
Kurt74 – 10/11/2005 10:53 PM
A me invece, non per le poesie che non ho mai scritto, ma per i testi delle canzoni del mio gruppo, mi capita di fare cosi’: Uso delle parole, delle frasi, dei modi di fare che sono legati ad un qualcosa che mi e’ capitato, legato ad un’esperienza reale, ma le parole che uso sono scelte in modo da far reagire in un certo modo l’ascoltatore, ma che nulla centra con la reale situazione dalla quale vengono quelle parole.
Riesco a segliere, quando ci riesco, un testo che per me deve significare una cosa e per l’ascoltatore ne deve significare un’altra assolutamente slegata e non collegabile alla reale situazione che lo ha scaturito.
Sono io a decidere le due reazioni. Non e’ che scrivo una cosa e poi me ne frego di come potrebbe apparire all’ascoltatore, devo scegliere anche quale e’ l’emozione che l’ascoltatore deve provare.
Logicamente puo’ anche essere che l’ascoltatore la interpreti completamente l’opposto di come volevo, ma in genere non capita perche’ mentre quello che deve significare per me lo nascondo bene, quello che voglio che l’ascoltatore provi e’ chiaro, con poche possibilita’ di interpretazione.io non ci penso, penso a me, a quello che provo e a come esprimerlo nel modo più semplice..non riesco a pensare a un ascoltatore e a quello che proverà leggendo.
però se usi questa tecnica per i testi degli speed posso dirti che ottieni un gran effetto ico03sono d’accordo col fatto che sia un ottimo cantante, ha rivoluzionato la musica.
non sono d’accordo con chi dice che ci abbia dato libertà, la televisione solo per il fatto che ti lega su una poltrona davanti a una scatola è una prigione.
non so ragazzi, non saprei cosa dire di nuovo per farmi capire, ma forse avete già capito il mio punto di vista.
non riesco a guardare quel genere di programma, secondo me celentano fa un programma antiparallelo a porta a porta (ovvero la stessa cosa ma dal punto di vista opposto)..limitarsi a parlare male del berlusca di certo non salverà l’italia. pensate che la sinistra sarà poi molto meglio? io non credo nessuno tra i politi italiani è in grado, in questo momento storico, di condurre un paese alla rovina come il nostro.
anzi se volete saperlo penso che berlusconi stia preparano una simpatica trappola ai suoi successori, se non sarà rieletto la sinistra si ritroverà con uno stato alla rovina e conoscendo la sinistra non risolveranno un bel niente..anzi…
nessuno di voi ha mai visto “avere vent’anni” su mtv? quello è un programma che univa satira e informazione con una certa cultura e intelligenza (non che celentano non abbia queste doti) e in un servizio un ragazzo diceva: “la vera rovina d’italia dopo berlusconi sono gli anti-berlusconiani” è inutile denunciare un problema quando non si hanno idee per risolverlo o no?
che ci sia un problema in italia se ne sono accorti tutti ormai, è tempo di trovare uan soluzioneio lo ritengo un modo molto semplice per esprimere cose molto complicate e profonde. sicuramente molte persone non capiscono quello che scrivo perchè sono legate a persone, eventi e sentimenti della mia vita che solo io conosco, ma io cerco (sperando di riuscirci quanto basta) di evocare in chi legge, attraverso un susseguirsi di frasi e parole, gli stessi sentimenti che ho provato io mentre scrivevo.
io lo trovo una faciel valvola di sfogo a cui nei momenti più duri mi rivolgo.io invece sono d’accordo con anna..
non hanno senso perchè non sa cosa dice, legge da un foglio senza badare a cosa dice, sconnesso e lento si perde ogni senso compiuto.
oltre a questo ritengo la sua satira banale e commerciale, si avete letto bene, non avete bisogno di leggere e rileggere, ho scritto satira commerciale. dice al pubblico le solite cose contro berlusconi e contro la destra perchè nella televisione italiana di oggi non esiste programma di successo che non parli male di berlusconi. questo la gente vuole sentire, satira contro berlusconi, pensando di trovarsi davanti a qualcosa di diverso, mentre in realtà è sempre la stessa solfa e celentano non fa altro che dare quello che la gente chiede. io non riesco a guardare il suo programma per più di 3 minuti di fila. inoltre ritengo che se parlasse a una velocità umana, rispettando i tempi delle frasi il programma durerebbe molto meno.
non ha poi molto da dire visto che quando arrivano gli ospiti sono loro a rigirarsi celentano come vogliono, facendogli dire e fare quello che preferiscono, non tiene il palco, non tiene il pubblico…in definitiva il programma di celentano mi fa schifoti sei spiegato quanto basta ico01
però non sono ancora d’accordo con la tua idea di fondo secondo cui la tua, la mia o l’influenza di chiunque altro possa influenzare un indifeso ragazzino. principalemente i ragazzini imitano dei modelli più vicini forse a gente coem kurt piuttosto che a gente come noi. intendo che è facile che un ragazzo, scoprendo che il 90% dei personaggi famosi fa uso di droghe scelga di provare, ma è anche vero che non è solo questo. vedi io sono convinto che ci sia una predisposizione mentale alla base di tutto, chi per educazione, livello sociale o propri interessi si avvicina o si allontana alla “droga”
mi sa che mi sto esprimendo malissimo come al solito, vediamo di fare meglio.
in fondo a “i ragazzi dello zoo di berlino” si legge questa frase: la storia di una tossicodipendenza non inizia con la prima canna o col primo buco, ma nasce dal disagio sociale e personale. io sono perfettamente d’accordo.l’uso di droga porta inevitabilemente ad abuso, non c’è scampo a questo. la spiegazione a questa ovvietà è semplice: assumendo una qualche sostanza tu modifichi la tua personalità, il tuo modo di percepire e il tuo modo di rapportarti alla realtà; ora, esistono due grandi tipi di reazione a queste modifiche: chi ne gode e chi ne soffre.
chi ne gode è ovvio che lo rifarà, e pian piano scoprirà sempre di più un lato nascosto delle cose così affascinante da cercare di viverlo il più possibile. e questo diventa già abuso a tutti gli effetti, ma tu sei ancora lì, ripeti a tutti:”ma ragazzi come siete messi?!razza di sottoni!!io smetto quando voglio!” eppure il mondo normale ti va stretto, soffri a viverci, non è più il tuo habitat. così, senza rendertene conto, sei dipendente. non te ne accorgi, non te ne vuoi accorgere, ma tutti attorno a te pian piano se ne accorgono e ti compatiscono, si sentono a disagio, provano pietà…bella merda no?saresti più forte negandoti alcuni piaceri della vita come il vino?
anche il sesso è una droga, l’amore è una droga..entrambi agiscono sul sistema nervoso rilasciando sostanze nel cervello e questo è lo stesso principio su cui si basano le droghea parte questo io sostengo che la nostra età sia data dal numero di esperienze che si raccolgono, quindi più provi più cresci.
inoltre sono anche convinto che provare degli stupefacenti (alcolici compresi) ti possa aprire delle porte mentali chiuse ad altre persone..quelle che albus huxley definiva “the doors of perceptions” (libro da cui morrison ha tratto il nome dei doors)..celentano, l’ovvia denuncia dell’ovvio.
P.S.
giuliano ferrara sarebbe rock?!?!?!?!?!?!?!??!ma che cazzo dici!!!
