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  • #19125
    Anonimo
    Ospite

    King Crimson – Starless and Bible black

    (E.G. Records – pubblicato nel marzo del 1974 – registrato negli Air Studios di Londra – prodotto dai King Crimson)

    Formazione:
    David Cross – violino, viola, mellotron
    Robert Fripp – chitarra, mellotron
    John Wetton – basso, voce
    Bill Bruford – batteria, percussioni

    Tracce:
    1. The greit deceiver (Palmer James – Fripp – Wetton)
    2. Lament (Palmer James – Fripp – Wetton)
    3. We’ll let you know (Cross – Fripp – Wetton – Bruford)
    4. The night watcht (Palmer James – Fripp – Wetton)
    5. Trio (Cross – Fripp – Wetton – Bruford)
    6. The Mincer (Palmer James – Cross – Fripp – Wetton – Bruford)
    7. Starless and Bible black (Cross – Fripp – Wetton – Bruford)
    8. Fracture (Fripp)

    …Stavolta passatemi la trovata di segnalarvi direttamente un link in cui è contenuta la recensione di questo album… La trovo assolutamente esauriente e difficilmente avrei potuto scrivere meglio. Ringrazio l’autore, anche se non so chi sia, sperando non si dispiaccia, sperando che non ve dispiaciate neppure voi ico01

    http://planando.altervista.org/musica/progressive/king/starless.htm

    Buon ascolto ico02

    “… I like the way the music goes / there’s a few good guys who can play it right / I like the way it moves my toes / just say when you want to go and dance all night…”

    #19235
    Sappy
    Moderatore

    Green River – Dry As A Bone

    Dopo il seminale “Come On Down” Steve Turner se ne và, infastidito dalle pose metal dei compagni Stone Gossard e Jeff Ament, colpevoli di cercare il successo a tutti i costi sacrificando la purezza musicale. Il tempo darà ragione sì a Turner (Jeff e Stone fonderanno i multimilionari Pearl Jam) ma anche torto dato che i Mudhoney (di cui diverrà chitarrista) in pieno periodo d’oro grunge non si fecero scappare l’occasione di firmare per una major e assicurarsi una pensione di tutto rispetto! Oltretutto dopo quel mitico EP, la Homestead cacciò il gruppo (non ci fece una lira) e se li assicurò l’appena nata Sub Pop. Nel giro di 3 anni i nostri riuscirono a scrivere solo 5 canzoni, che finiranno nell’EP “Dry As A Bone”. L’EP forgiò il grunge. Bastava prendere un successivo disco marchiato Sub Pop per capire che tutto deriva da qui. Le chitarre, specialità del produttore Jack Endino (allora negli altrettanto seminali Skin Yard), sono laceranti e toste, mai pompose e belle grezze. Ascoltando le canzoni ci chiediamo cosa potessero avere di metal, ma, allo stesso tempo, non avevano niente di punk. Era una geniale commistione dei due generi, presto chiamato grunge. Se volete sapere la definizione di questo genere cercate tra questi solchi. Bellissima l’iniziale “This Town” e la stoogesiana “Unwind”. Nella ristampa che si trova nei negozi ora sono presenti 3 brani inediti (una alternate version di “Searchin'”, “Ain’t Nothing To Do” dei Dead Boys e “Queen Bitch” di David Bowie) e il primo vero disco della band: “Rehab Doll”. L’esordio “adulto” arriverà dopo lo scioglimento e ha poco a che fare con il sound che aveva la band fino ad allora. La musica si rifà allo street in voga in quel periodo e non regala niente di straordinariamente originale come gli EP pubblicati fino ad allora. Sembra una versione grezza e mal prodotta dei futuri Mother Love Bone. I curiosi troveranno comunque qualche episodio notevole.

    #19126
    Anonimo
    Ospite

    Radiohead – OK Computer

    (Parlophone – pubblicato nel giugno 1997 – prodotto da Nigel Godrich)

    Formazione:
    Thom Yorke: voce
    Jonny Greenwood: chitarra
    Colin Greenwood: basso, tastiere, sintetizzatore
    Ed O’Brien: chitarra, percussioni
    Phil Selway: batteria

    Tracce:
    1. Airbag
    2.Paranoid Android
    3. Subterranean Homesick Alien
    4. Exit music (for a film)
    5. Let down
    6. Karma Police
    [7. Fitter happier]
    8. Electioneering
    9. Climbing up the walls
    10. No surprises
    11. Lucky
    12. The tourist

    Tutto il disco è sostenuto da ritmi e bassi “solidi”, questo va riconosciuto subito.
    Si apre con la prima traccia, incisiva la musica, cantilenante la voce, con un violoncello che ricalca il riff della chitarra. Da questo al secondo brano bastano 4 bip e inizia “Paranoid Android” suddivisa in tre movimenti: una prima parte quasi “sospesa”, una seconda che alterna un ritmo in 4/4 a uno in 7/4 su cui si innesta la chitarra e poi la terza, la più triste, con una sequenza discendente che si conclude in un’esplosione finale. Il video di questa canzone non è mai stato passato da Mtv.
    Si esce da Paranoid Android con l’arpeggio iniziale della terza traccia (che nel titolo riprende il titolo di un vecchio pezzo di Bob Dylan “Subterranean Homesick Blues”). Il quarto pezzo è assolutamente lirico, malinconico, intenso, la cui profondità è attenuata dalla traccia successiva cui segue il brano forse più noto al grande pubblico della band, “Karma Police” in cui si intravedono cenni di elettronica. La settima traccia, una lista di consigli per diventare un uomo perfetto, segna lo snodo dell’album, Da qui iniziano le sperimentazioni. “Electioneering” è il pezzo più violento del disco e simili può essere considerato il successivo. Si riprende fiato con “No surprises”… ma a farci respirare è solo la musica, che par quella di una nenia, non le parole, ruvide e dolorose, dissonanti… Dissonanti come quelle di “Lucky”. La sperimentazione continua fino all’ultimo dove troviamo una fantastica conclusione, malinconicamente blues, incredibilmente intrisa di jazz.
    Un album che va ascoltato, ancora e ancora. E tuttavia rimane sempre sottilmente impercettibile e diafano.

    Buon ascolto ico02

    “…Kill me, Sarah / kill me again / with love / it’s gonna be a glorious day…”

    #19236
    Sappy
    Moderatore

    VERDENA – DEMOTAPE (autoprodotto 1997)

    Veramente bello questo demo-tape omonimo autoprodotto dei Verdena, trio (Alberto+Roberta+Luca) proveniente dalle valli bergamasche. Racchiude in se stesso tutto quanto si può chiedere ad un demo d’esordio. L’accattivante veste grafica fa solo da contorno agli undici pezzi registrati, peraltro veramente bene e rigorosamente in italiano.
    Si apre con “Fuxia” che ci abbaglia con intrecci di voce e chitarra clamorosamente in stile Nirvana (di cui i nostri non negano di essere fans), seguita da “Fiato Adolescenziale” che stupisce per la dinamica linearità con cui ci obbliga a battere il piede per tenere il tempo.
    E’ il turno di “Nella Schiuma” che, dopo una partenza sospettosa, si evolve in un rauco grido di ribellione, la quale lascia il posto a “Zoe” che ci ricorda come il rock italiano abbia ancora delle buonissime carte da giocare.
    E’ comunque “Bambina In Nero”, uno dei gioielli del demo, che ci avvolge in piacevolissime e laconiche atmosfere. Già questo sarebbe più di quanto chiediamo, ma “Mormorio Mucoso” sembra dia di nuovo il via alla cassetta con rabbiosi riff di chitarra e ritmiche serrate; segue poi “Memo Box” che risulta essere un pezzo invidiabile per la trascinante struttura compositiva.
    “Sara”, dopo un’introduzione a base di liquide chitarre ci travolge con un muro sonoro che non lascia scampo; “Bevimi” è forse l’unico pezzo un po’ sforzato che comunque si lascia piacevolmente ascoltare, cede il passo a “Blu Ninive” che da vita ad un’incredibile sciabordio di chitarre accompagnate mirabilmente da un’imponente quanto irresistibile groove di batteria. Chiude giustamente il demo “Omnia 2241” che fa il verso ai colossi Melvins da cui si discosta per l’angosciante background a base di guitar-noise e rabbiosi urli di disperazione.

    Tracce:
    Lato A
    01. Fuxia
    02. Fiato adolescenziale
    03. Nella schiuma
    04. Zoe
    05. Bambina in nero
    06. Mormorio mucoso

    Lato B
    07. Memo box
    08. Sara
    09. Bevimi
    10. Blu ninive
    11. Omnia 2241

    #19263
    ENDLESS
    Partecipante

    Velvet Underground – Velvet Underground and Nico (1967)

    Se una persona vuole “imparare” il Rock attraverso degli album, Velvet Underground and Nico deve essere uno dei primi dischi che deve ascoltare.
    Quest’album è famoso anche per la copertina disegnata dal grande Andy Wrhol,.Infatti l’album fu soprannominato “banana album”.
    Il contributo che hanno dato i Velvet Underground alla musica è incredibile,ma nonostante questo restano uno dei gruppi più incompresi e sottovalutati(almeno all’inizio)di sempre.
    Il disco venne inciso nell’aprile del 1966 in uno squallido studio di registrazione a New York.Quello studio era praticamente identico al “sound”dei Velvet Underground:grezzo,sporco,confuso…e chi più ne ha più ne metta.
    Gli anni 60 erano caratterizzati dagli Hippie,da suoni più pop e,soprattutto, nessuna band scriveva canzoni che raccontavano di sesso,violenza e disagio.
    A fare da contrasto a questi suoni oscuri c’è la bellissima voce di Nico,quasi rilassante.
    Il disco ha fortissime presenza di Psichedelia,però è una Psichedelia strana,più inquietante del solito,meno Peace e Love e più…I HATE MYSELF AND WANT TO DIE ico03.
    Il disco inizia con Sunday Morning,canzone rilassante,pacata,e SPUTTANATA DALLA PUBLICITA.
    Forse quella publicità ha fatto conscere ad un publico molto più vasto i Velvet Underground,o li ha semplicemente usati.
    Questa è probabilmente la canzone più “Radio Friendly”dei Velvet Underground.
    Il disco prosegue su un tono molto più inquietante e caotico.
    Per parlare di tutti gli altri brani mi ci vuole un post apparte,perchè è troppo complicato(almeno per me)analizzare queste canzoni,vorrei descrivere anche le sensazioni che si provano,ma non trovo le parole.
    Come disse Brian Eno:
    “Solo duemila persone comprarono Velvet Underground & Nico, ma finirono tutti per fondare un gruppo”.

    #19127
    Anonimo
    Ospite

    ENDLESS – 28/2/2008 7:14 PM

    Velvet Underground – Velvet Underground and Nico (1967)

    Il disco inizia con Sunday Morning,canzone rilassante,pacata,e SPUTTANATA DALLA PUBLICITA.

    Geniale!!

    Dal punto di vista musicale, a me impressiona soprattutto l’impianto ritmico di “Venus in furs”; dal punto di vista dei testi, la “semplicità” con cui si affronta il tema della droga.
    E’ davvero un disco da cui non si può prescindere, hai ragione! Ma il post a parte sugli altri pezzi dell’album? Arriva?? ico03

    Domanda: è vero che esistono edizioni in vinile in cui la banana della copertina si può “sbucciare” o è solo una leggenda metropolitana?? Qualcuno di voi lo sa?

    #19237
    Sappy
    Moderatore

    Marydolls
    LIQUIRIZIA BRAIN

    pochi di voi forse nessuno conosce questa band, però vi assicuro che merita…
    loro sono i Marydolls, sono una formazione bresciana composta da Paolo Morandi (voce, chitarra), Lorenzo Toninelli (basso) e Michele Bertoli (batteria). Dopo un’esperienza nel mondo discografico come Plasivo (con il singolo “Il vortice” si aggiudicarono il Vitaminic Awards 2001), i Marydolls giungono alla pubblicazione di “Liquirizia brain”, esordio sulla lunga distanza edito dall’etichetta concittadina Mizar.
    L’album include tredici brani cantati in italiano e dichiaratamente ispirati al sound grunge della Seattle anni ’90, in particolare a formazioni come Nirvana e Soundgarden, e al nu-metal di prima generazione.
    Da segnalare una cover in chiave “nu-grunge” di “My Sharona”, successo degli Knack targato 1979.

    TRACKLIST:
    “Fuori di testa”
    “Perso”
    “Pezzo intelligente”
    “Svaghi di massa”
    “Tempesta”
    “Muezzin”
    “Lontano”
    “Gabbie”
    “My Sharona”
    “Come se”
    “Domani”
    “Q.Lenta”
    “Bidone”

    #19264
    ENDLESS
    Partecipante

    Anorexorcist – 28/2/2008 8:24 PM

    Domanda: è vero che esistono edizioni in vinile in cui la banana della copertina si può “sbucciare” o è solo una leggenda metropolitana?? Qualcuno di voi lo sa?

    Allora,esistono alcune copie del vinile,ma dato ke costavano troppo e in pochissimi lo hanno acquistato è praticamente impossibile trovarne ancora.

    #19161
    Kurt74
    Amministratore del forum

    non e’ vero che costavano troppo, avevano il prezzo ugualissimo agli altri dischi, il vinile sbucciabile e’ semplicemente la prima stampa, quindi 2000 copie, tutte le altre stampe non sono state sbucciabili.
    E’ un pezzo da collezione costosissimo, sempre che trovi qualcuno che lo venda, e’ un po’ come voler comprare la gioconda ico01

    #19128
    Anonimo
    Ospite

    No, no, e chi la se la vuole comprare la Gioconda?!? Volevo solo sapere se era vera o no la storia dei vinili “sbucciabili”!
    Grazie per avermi risposto! ico02

    #19238
    Sappy
    Moderatore

    azz 2000 copie….vallo a trovare, kurt, sai x caso se erano numerate a mano? ico01 ico10 ico16 ico14

    #19162
    Kurt74
    Amministratore del forum

    no, non erano numerate perche’ parliamo di una semplice stampa.
    le edizioni numerate le si fanno quando gia’ a livello discografico si sta’ decidendo di puntare su una rarita’, quello era semplicemente un album normalmente in vendita.

    E’ un po’ come gli Uriah Heep con “Look at yourself” GUARDA TE STESSO dove hanno messo uno specchio sulla copertina e quindi puoi appunto guardare te stesso (questo fa parte della mia collezione) le successive stampe sono senza questa patina specchiante, e nemmeno l’attuale CD.

    #19239
    Sappy
    Moderatore

    azz….anche quest’ultimo deve essere una kikka… ico03

    #19203
    cech84
    Partecipante

    READING FESTIVAL (IN ATTESA DI UNA USCITA UFFICIALE)

    Ken Pasli non copio il tuo stile, provo a fare una recensione come “dio comanda” ?

    Breed putroppo non c’e, cosi come vari contenuti…c’e solo il concerto, un pò come dire “cazzo ragazzi scusate ma c’era coda…che mi son perso?” “niente…solo Kurt che entra con carrozzella e parrucca imitando la Love…e Breed logicamente!”
    Con Drain You inizia il dvd, seguito da altre 24 tracce una migliore nell’altra, in seguito a fine recensione scriverò la lista com’e giusto che sia. Diciamo che è un dvd che non va visto prima di andare a dormire prima di sbalzi improvvisi d’umore e scatti di nervi che chiedono…perché se solo in una stanza, e nel letto soprattutto?? Poga con qualcosa, chiama qualcuno…divertiti!! così come i nostri 4 impavidi eroi, che passano da una canzone all’altra…aneurysm, school…che dio solo sa come ho fatto a trattenermi da tutto questo (forse le lenzuola del letto?) Silver, dove Kurt deve aver sentito qualcosa di divertente e sghignazza un po…Brani tratti da Nevermind inizialmente, o così sembra, con qualche variante qua e la (school, tourette’s e aneurysm) e…more than a feeling, giusto per sdrammatizzare…forse per chi dice che “the anthem” per noi nirvaniani, l’inno da noi osannato e che ci ha fatto consumare le pile del walkman (cosi come molte altre canzoni loro) è stato copiato o preso spunto da varie canzoni (vedi vari post sul forum). On a plain…mio tormentone settimanale, è seguita da negative creep e been a son. All Apologies è introdotta da una dichiarazione, fatta dal tutto il pubblico su richiesta di Kurt, dove chiede se possono dire insieme “Courtney ti amiamo”… com’e andata a finire non si sa…se nonciclopedia o le vostre memorie ricordono ? Stando seri, mi piace molto questa versione di all apologies, non so perché…a volte si sa a volte no: Questa è una di quelle dove potrei chiudere gli occhi e sentire le scuse citate…come se fosse il mio cuore a dirle o pensarle. Molto molto bella. Tra All apologies e Blew ci sta un bel “buon compleanno alla mamma di Dave”, con tanto di “happy birthday to you”sulle prime note di dumb. Seguono Stay away, Spank thru e Love Buzz…dove non servono parole penso per descriverle…l’unica cosa che serve è chiedere a Doc Emmet Brown se ci impresta la delorian e tornare “in quel 30-08-1992” (per fare una scappatine a casa, a vedere cosa si faceva in quel giorno, nel mio caso, alla veneranda età di 8 anni…).
    L’intro di “money will roll right in” è un’altro “anthem” forse di qualche generazione piu vecchia di noi…Smoke on the water dei Depp purple. D-7 dice…ok ragazzi…stiamo quasi per finire, ma non prima di Territorial pissing dove sembra che regna la frase “unlash the hell”…sul finire lo sfascio degli strumenti è di routine per i nostri 3 beniamini…Krist che fa volare il suo basso, manco avesse mangiato le noccioline di superpippo..Dave che sembra fare un castello con la batteria..o forse…un tiro al bersaglio…con tutti quei tiri effettuati col piatto spero che abbia vinto piu di una bambolina (a fine serata di bamboline se ne comprano quante ne vogliono con l’incasso ? ) . Kurt in un primo momento si butta su una cassa…facendola cadere lentamente…per poi appoggiarsi e strimpellare qualcosa…si è parlato di inni e non poteva non esserci il loro (almeno per 2 su 3 dei componenti) …tutto nell’ilarità generale, mentre Dave continua il suo giochetto e Krist si diverte con quel che ne rimane della batteria.
    Sfascio della chitarra sul finire? No grazie…non oggi, la do al pubblico.
    Bella prestazione ragazzi, ufficiale o non ufficiale! Di solito dopo l’amplesso ci si fuma una sigaretta ma non fumo… ? non posso far altro che applaudire, e sperare che molti altri concerti in dvd, magari pure questo con qualche extra, ufficiali , bootleg o altro saltino fuori allo scoperto!
    Bravi veramente!!!

    READING FESTIVAL DVD
    1) Drain You
    2) Aneurysm
    3) School
    4) Silver
    5) In Bloom
    6) Come as you are
    7) Lithium
    8) About a girl
    9) Tourette’s
    10) Polly
    11) Lunge act
    12) Smells like teen spirit
    13) On a plain
    14) Negative creep
    15) Been a soon
    16) All apologies
    17) Blew
    18) Dumb
    19) Stay away
    20) Spank Thru
    21) Love Buzz
    22) The money will roll right in
    23) D-7
    24) Territorial pissing

    non compratelo perchè non è ufficiale etc etc etc….no a chi mangia a sbaffo etc etc etc…giornata del c…o
    però a me piace…non è giusto porca miseria che (fuori topic…no anzi vado su Fanc…o tutti…)

    #19265
    ENDLESS
    Partecipante

    Yes – Fragile (1971)

    Avevo promesso una recensione su un’album Progressive…ebbene,eccola qui.
    In realtà l’album ke io avevo in mente era Red dei King Crimson,ma poi dato che risultava troppo difficile fare una recensione ho optato per Fragile degli Yes ico03 .
    Eccoci,uno dgli album capolavoro del Progressive Rock,l’album nel quale si esprime il vero e propio significato delle parola “progressivo”.
    Un’album elegante,che colpisce gia dalla copertina.Un’illustrazione fantastica dove viene rappresentata la Terra come tutti noi voremmo ke fosse.Come per buona parte dei lavori degli Yes il book e la copertina stessa sono opera del disegnatore Roger Dean
    ke firmerà altri capolavori degli Yes.
    Ma ora,iniziamo a raccontare le esperienze ke si provano ascoltando questo dico.
    Mettiamo il disco nello stereo.Dopo pochi secondi di silenzio parte un dolce suono,che si interrompe bruscamente.Parte la chitarra di Howe.La chitarra crea un’armonia unica,nello stile di Spanish Caravan dei Doors(Thanks Grazy ico03)
    Dopo circa 40 secondi di “assolo”inizia il brano vero e propio.La betteria di Bill Bruford sembra eseguire quella melodia quasi a memoria,il basso di Chris Squirescandisce i ritmo in maniera quasi divina.Poi,Jon Anderson cominca a cantare.
    Una canzone ai limiti tra Led Zeppelin e Genesis(L’HO SPARATA GROSSA ico03 )ke stupisce per la sua orecchiabilità.
    Le parole e la melodia della canzone sono davvero molto familiari,forse l’hanno messa apposta,per farci sentirre a nostro agio durante l’ascolto del disco(?!).
    Dopo 8 minuti di orgasmo sonoro e di assoli di tastiere ke farebbero rabbrividire Tony Banks parte un’altra straordinaria canzone.
    Cans and Brahms.Dura molto poco questa traccia strumentale,1:50 minuti,ma in questo brevissimo arco di tempo riesce a trasportare in mondi fantastici,uno di quei mondi ke si vedono nei cartoni animati di Natale,dominati da gnomi,fate e altre creature
    magiche.
    Dopo questo breve viaggio un’altra breve traccia fa il suo ingresso nelle nostre orecchie.We have Heaven.Una canzone davvero assurda,ke serve solo per fare da “ponte”ad una delle canzoni più belle degli Yes:South Side of The Sky.
    Un delicato e quasi inquietante soffio di vento ci prepare all’ascolto.Come struttura è abbastanza simile a Roundabout,solo ke nn è introdotta da nessun assolo,ma da una brevissima rollata di batteria,poi Jon Anderson comincia a cantare una canzone con forti presenze di Blues.Non manca la parte “sperimentale”.Infatti alla fine la voce di Jon si fa decisamente più bassa,e in sottofondo partono suoni decsamente psichedelici e orientaleggianti.
    Dopo questa traccia inizia un’altro brano “ponte”.Five per Cent of Nothing dura circa 36 secondi,e si basa su assoli di tastiere “distorte”.Il brano seguente,Long Distance Runaround è davvero molto simile al brano “ponte”,solo ke da quel simpatico rumore,nasce una melodia davvero moooooolto familiare.Per intenderci è tipo come le vecchie colonne sonore dei primi videogiochi.
    Questo almeno all’inizio,perchè poi la canzone stravolge,trasformandosi in una vera e propia fusione tra Prog e Blues.Il motivetto iniziale comunque si sente per quas tutta la durata del brano.
    Dopo questa canzone,inizia quasi attaccata The Fish.Un’altro brano ke sembra essere stato scritto ieri per quanto è attuale.Solo 2 minuti per una vera e propia esperiemza auditiva(SI SCRIVE COSI’??).
    Abbiamo gia avuto modi di ascoltare il visrtuosismo di Howe,ma in questo brano le cose sono DECISAMENTE diverse.Mood for a Day è un brano strumentale,o meglio….è un brano con solo una chitarra classica.
    Howe qui riesce ad esprimere al massimo il suo talento,creando una stupenda melodia,ma cosa importantissima,sembra quasi ke ci siano altri strumenti ad accompagnarlo,ma in realtà è solo lui che suona,
    Siamo arrivati alla fine.Un’ultimo capolavoro e poi è tutto finito.L’ultima traccia non è però messa li a caso.Infatti questo è il capolavoro assoluto del disco,in 11 minuti riesce a riassumere tutte le sperimentazioni,le dolci melodie,e il Blus Prog dell’album.
    La traccia però inizia come una vera e propia canzone Hard Rock,con un intro iniziale alla Led Zeppelin(qui il paragone regge ico03 )
    interrott qua e la da suoni psichedelici ke servono quasi per “allegerirla”.Dopo quasi 5 minuti di chitarra eletrica(QUASI DISTORTA)
    la canzone sembra interropersi.Parte un suono dolce ke accompagna la voce di Jon,e poi tutti gli strumenti ricominciano a suonare.
    La fine di questa canzone è una delle pietre miliari del Prog.Infatti alla fine parte di nuovo quella canzone assurda,We have a Heaven,in sottofondo però tutte le altre canzoni dell’album vengono sovraincise a creare quasi un effeto psichedelico.
    La canzone sfuma dolcemente,così come tutto l’album,e dopo l’ascolto possiamo capire ke qualcosa di grande è stato fatto,qualcosa ke dovrebbe star scritto sui libri in modo,qualcosa ke dovrebbe essere fatta girare più spesso,e no le cazzate di oggi come ….vabbè, non roviniamo questo momnto stupendo.

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