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  • #19247
    Sappy
    Moderatore

    CHI?…..questa recensione me LA diede un mio amico e mi disse che l’aveva fatta lui….io la lessi e la postai……

    #19197
    R.D.
    Partecipante

    tranquillo, pensavo solo tu fossi easycure di là, nevermind

    #19193
    dookie
    Partecipante

    Vasco Rossi – Ma Cosa Vuoi Che Sia Una Canzone

    #19282
    ENDLESS
    Partecipante

    The Cure – Seventeen Seconds (1980)

    Siamo nel 1980. I Cure sono al loro secondo album, dopo l’interessante esordio con “Three Imaginary Boys”.
    Il nome del loro secondo album è “Seventeen Seconds, ed è l’album della svolta nel sound della band.
    Abbandonati i ritmi “allegri” e i riferimenti al Punk Rock classico, con quest’album i Cure ed il loro leader, Robert Smith, si preparano ad entrare nella loro fase “Dark”, una fase che avrà la sua massima espressione 2 anni dopo con l’uscita di “Pornography”.
    Ma torniamo a Seventeen Seconds. La bellissima copertina dell’album raffigura una foresta…degli alberi…titoli di 2 canzoni dell’album (A Forest, Trees)
    Ma è il momento di mettere il disco nello stereo e di lasciarci andare alle emozioni.
    “A Reflection” è una sorta di canzone Ambient, poche note ripetute per 2 minuti.
    Il secondo brano ci fa capire il cambio di sound della band. Attacco di batteria elettrica, un basso malinconico, le tastiere sembrano distanti. Poi arriva la chitarra di Smith e le prime parole della canzone…”It’s not a case of doing what’s right / It’s just the way I feel that matters”. Questo è l’incipit dell’album, “Pay for Today” è la canzone perfetta per dare il via (ufficioso) alle danze.
    La stupenda linea di basso di “Secrets” è solo il contorno di una canzone che si rifà molto allo stile dei Joy Division.
    Infatti la voce di Smith, distante, sussurata e quasi priva di emozioni sembra una sorta di tributo ad Ian Curtis(che si sarebbe ucciso pochi mesi dopo).
    “In Your House” è una bellissima canzone, che più di tutte fa capire che i ponti con il passato sono definitavamente rotti.
    Qui il basso di Simon Gallup è in primo piano, e la voce malinconica di Smith che recita gli oscuri versi non fa altro che accentuare le atmosfere cupe e desolate.
    Arriviamo così a “Three”, canzone assurda, apparentemente senza un testo. La canzone inizia con una tasiera quasi psichedelica, e in sottofondo la voce filtrata di qualcuno che dice parole praticamente ncomprensibili. Poi pochi secondi di silenzio, e parte l’attacco di batteria elettrica, ma è un falso allarme. Infatti pochi secondi dopo la batteria si ferma, e in sottofondo ritorna la tastiera, ma poco dopo l’attaco di batteria riparte, e questa volta definitivamente( ico07 ). La canzone finisce improvvisamente con uno strano rumore.
    La canzone seguente è “The Final Sound”.
    Questa canzone doveva essere un lungo pezzo strumentale, ma la cassetta si esaurì mentre stavano registrando, e dato che la band avevano un badget molto risicato non potevano permettersi di comprarne una nuovo, e così inserirono nell’album solo i primi 50 e passa secondi. La canzone è molto simile a Sysyphus part 2, contenemte in Ummagumma dei Pink Floyd.
    Ora siamo arrivati al massimo capolavoro dei Cure, la canzone più bella mai scritta da Smith e compagni…”A Forest”.
    Uno stupendo inizio “lisergico” apre la canzone, poi le distrsioni in sottofondo sembrano sparire…parte l’attacco di batteria.
    Poche parole per descrivere questa canzone…leggete il testo:

    Come closer and see
    See into the trees
    Find the girl
    If you can
    Come closer and see
    See into the dark
    Just follow your eyes
    Just follow your eyes

    I hear her voice
    Calling my name
    The sound is deep
    In the dark
    I hear her voice
    And start to run
    Into the trees
    Into the trees

    Into the trees

    Suddenly I stop
    But I know it’s too late
    I’m lost in a forest
    All alone
    The girl was never there
    It’s always the same
    I’m running towards nothing
    Again and again and again and again…
    Ci lasciamo alle spalle “A Forest”, e la chitarra di Smith apre un’altra grande canzone, “M”. Canzone più vicina al sound dell’esordio, e un’assolo finale simile a quello di “Strange Days” che si trova in “Pornography”.
    “At Night” è una canzone strumentale che non si distacca molto dalle precedenti 7 traccie. La parte finale, con i rumori psichedelici è la parte migliore della canzone.
    L’ultima canzone è la title track dell’album. Anche questa è una traccia strumentale, la più adatta a chiudere il disco. Ritmi Dark, ma stranamente caldi e avvolgenti…quasi romantici.
    E’ appena finito un grande album, una pietra miliare del cosidetto “Goth Rock” e di tutto il Rock, un’album che ci anticipa quello che sarebbe sucesso pochi anni dopo…

    #19283
    ENDLESS
    Partecipante

    Non ho riletto la recensione, quindi perdonate gli eventuali errori di battitura ico01

    #19136
    Anonimo
    Ospite

    Bluvertigo – Zero (ovvero la famosa nevicata dell’85)

    (Mescal – 1999 – prodotto da Marco “Morgan” Castoldi)

    Formazione:
    Marco “Morgan” Castoldi: voce, basso, chitarre, synth, piano, percussioni ecc…
    Andrea “Andy” synth, sax, voce
    Livio Magnini: chitarre, percussioni
    Sergio Carnevale: batteria, percussioni

    Partecipazioni:
    Franco Battiato: voce, haiku
    Mauro Pagani, Davide Rossi: violini
    David Richards: mellotron, lambo
    Alfredo Zamarra: viola
    Roberta Castoldi: violoncello
    Murray Lachlan Young: voce

    Tracce:
    01. Versozero (Andy, Livio, Morgan, Sergio)
    02. Zero
    03. La crisi
    04. Sono = Sono
    05. La comprensione
    06. Finché saprai spiegarti
    07. Sovrappensiero
    08. Forse (Andy, Morgan)
    09. Autofraintendimento
    10. Lo psicopatico
    11. Always crashing in the same car (David Bowie)
    12. Saxs interlude
    13. Porno muzik (Andy, Livio, Morgan, Sergio)
    14. Niente x scontato
    15. Numero (Morgan, C. Carcano)
    16. Punto di non arrivo

    Testi e musiche di Morgan, eccetto ove indicato

    Ultimo capitolo della Trilogia chimica, Zero, l’annullamento di ogni cosa, il concetto inafferrabile per chiunque, sancisce la chiusura dei battenti in casa Bluvertigo. E’ il disco più maturo, un punto di (non)arrivo, la limatura del Bluvertigo style. Non è facile da recensire, l’ascolto di questo lavoro è un sapore acquisito lentamente e conquistato.
    I pezzi sono complessi, tornano le cover con “Always crashing in the same car” di David Bowie; ritornano i pezzi strumentali (la durata delle stesse parti esclusivamente strumentali all’interno di un singolo pezzo aumenta) e personalmente adoro il connubio “Saxs Interlude $ Porno Muzik”; si affaccia ancora più prepotentemente l’elettronica; il basso smania per farsi sentire e non è mai scontato; i suoni sono acidi, molto più ritmati e sincopati, a volte quasi stonati, secchi eppure soffusi. “Versozero” ci introduce alla canzone che, a buon ragione, può essere definita un manifesto della musica del gruppo, “Zero” e da lì in poi è un alternarsi di suoni orecchiabili (“La crisi”), ironici della solita ironia (“Finché saprai spiegarti); amari di vecchie amarezze, colmi dei tipici testi riflessivi che ormai sono una sicurezza lieta per chi ascolta. E’ difficile seguire il filo, ammesso che ce ne sia uno, che lega i passi della scaletta musicale. A volte sembra quasi che “Zero” annulli quasi se stesso.
    Sono cresciuti i musicisti, sono cresciuti gli individui. E si sente.

    P.S.: La famosa nevicata dell’85, altimenti nota come “nevicata del secolo”, è la definizione con cui ci si riferisce ad una precipitazione nevosa che si abbattè principalmente sull’Italia settentrionale tra il 14 e il 17 Gennaio del 1985

    “Il messaggio è: CONSERVARE BOTTIGLIE VUOTE”

    La Trilogia Chimica

    #19248
    Sappy
    Moderatore

    anorexorcist volevo farti una domanda riguardante la trilogia chimica…..allora: la mia può sembrare una domanda stupida però bhè….è una curiosità che mi porto dentro da anni….la domanda è…..nei 3 album, c’è una canzone che si collega ad un’altra dell’album successivo???…..nnn sò se mi son spiegato bene…..x esempio in acidi e basi c’è una canzone che diciamo il suo “continuo” è in metallo non metallo e la sia fine è in zero?????…..spero che hai capito cosa voglio dire….attendo risposte in merito…… ico01

    #19137
    Anonimo
    Ospite

    La domanda è molto chiara, caro Sappy, e non è affatto stupida!
    Se esistano anche canzoni collegate dal filo della Trilogia chimica all’interno dei singoli abum è difficile dire, i Bluvertigo non ne hanno mai fatto menzione, né vi hanno mai accennato, e io intuitivamente ti direi di no. Anche per quanto riguarda i contenuti delle liriche dei pezzi, in ogni disco si nota una certa compattezza interna ma anche una chiara alterità tra un capitolo e l’altro della trilogia.
    Ad essere collegati sono proprio i tre dischi e il collegamento è di tipo puramente “alfabetico”: “Acidi & Basi, prima e seconda lettera dell’alfabeto; “Metallo non Metallo”, M lettera centrale, l’undicesima, dell’alfabeto; “Zero”, ultima lettera. Il collegamento è poi contenutistico: i primi due sono due coppie di opposti basilari in chimica e il terzo è l’annullamento di tutto quel che è successo prima. C’è da dire che Morgan attinge spesso a suggestioni scientifiche nei suoi testi, ma nessun collegamento tra singole canzoni è ancora stato svelato.
    Se mai mi venisse qualche idea ti farò sapere!
    Spero di aver colto il senso della domanda e di averti risposto in modo chiaro!

    #19249
    Sappy
    Moderatore

    grazie ico14 ico01 ico03

    #19138
    Anonimo
    Ospite

    ARANCIA MECCANICA di Stanley Kubrick

    questa recensione è abbastanza inutile…nel senso che credo che tutti conosciate e lo abbiate visto.non credo che sia poco nascosta la mia passione (forse ossessione) per questo film…l’avrò visto minimo 10 volte…e nn m stanco mai di rivederlo perchè in base al mio stato d’animo,al periodo che sto passando,ogni volta riguardarlo m trasmette emozioni diverse…pensate che ora la mia alla scena dello stupro della moglie dello scrittore cn alex che canta “singing in the rain” m viene da ridere…e rido anche ora a pensarci.
    ok la faccio breve ed arrivo al punto:fare una recensione su un tale capolavoro,non so ma mi sembrava quasi un’offesa,nel senso che qualsiasi parola forbita,e capacità sintattiche eccellenti (lo ammetto sn un se*a in italiano) nn sarebbero state abbastanza…e quindi ho pensato di lasciare che sia il film stesso a presentarsi

    ed eccovi il trailer,così come nel 1971 è stato visto

    e non potevo non mettere anche questa scena di apertura dv compaiono già tutti gli ingredienti del film : pop art,sessualità esplicita(che come diceva kubrick è l’unica cs che risveglia lo spettatore dal torpore), droga etc etc

    vi consiglio anche la visione della “meccanica dell’arancia”,documentario sul film,che spiega e arricchisce di particolari questo capolavoro della cinematografia

    spero che con questa recensione(se così si può chiamare) vi venga la voglia di guardarlo o riguardarlo(per che già ne ha apprezzato la visione…cm farò io domani appena sveglia…colazione a base di “arancia meccanica” ico08 )

    #19170
    Kurt74
    Amministratore del forum

    prima che nasca un’altro regista come kubrick ne deve passare acqua sotto i ponti.
    e’ un genio assoluto
    in genere i registi diventao bravi in un genere e lo portano avanti, lui invece ha cambiato genere infinite volte ma quello che tocca e’ tutto oro.

    non sapevo del documentario, grazie, senti ma ultimamente c’e’ in giro una pubblicita’ di un film cdove all’inizio cita arancia mneccanica, cosa e’ ?

    #19139
    Anonimo
    Ospite

    Kurt74 – 4/7/2008 9:39 PM

    non sapevo del documentario, grazie, senti ma ultimamente c’e’ in giro una pubblicita’ di un film cdove all’inizio cita arancia mneccanica, cosa e’ ?

    il film si chiama funny games,esce l’11 luglio, dovrebbe essere ispirato ad arancia meccanica, lo andrò a vedere ma sinceramente ho un pò storto il naso quando ho visto la pubblicità, nn si può imitare un capolavoro, è cm se si volesse riaffrescare la cappella sistina o reinterpratare la gioconda in chiave moderna,insomma sarebbe una gran cazzata…ma nn si sa mai…magari nn è un rifacimento del film d kubrick ma ne prende solo spunto….vedremo

    #19140
    Anonimo
    Ospite

    Avete letto il libro da cui è tratto il film? “Arancia Meccanica” di Anthony Burgess. Un capolavoro cinematografico che nasce da un capolavoro letterario. Se non l’avete già fatto, leggetelo, ve lo consiglio caldamente.
    Burgess e Kubrick, due geni assoluti.

    #19284
    ENDLESS
    Partecipante

    Arancia Meccanica…uno dei mie film preferiti.
    …è un delitto non considerarlo un capolavoro, un delitto capito?!? UN DELITTO DELITTO DELITTO DELITTOOOOOOOOOOOO!!! ico07

    #19141
    Anonimo
    Ospite

    Anorexorcist – 5/7/2008 9:12 AM

    Un capolavoro cinematografico che nasce da un capolavoro letterario.
    Burgess e Kubrick, due geni assoluti.

    concordo pienamente ico03

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