È da quando li abbiamo intervistati (link) che chiedevo a Gerardo, bandleader dei Cosmorama, di passarmi il loro primo lavoro, questo Radioscopio Alieno del 2009 uscito per Pirames International. Sia perche’ Redemption (album del 2018) mi aveva colpito molto positivamente, sia perché sono appassionato da sempre di gruppi rock emergenti che usano l’italiano per i loro testi.
Conoscevo già la prima traccia avendone intercettato il videoclip, e quindi la curiosità per il resto del lavoro aumentava sempre più.
Posso concludere prima di inizare ? Grande lavoro, che ha appieno colto le mie corde, i miei gusti, le mie aspettative.
Non sono mai stato appassionato di musica elettronica, ed anche se a loro piace più definirsi “Elettronici” che “Rock”, io invece è proprio questa seconda vena che colgo ed amo nei Cosmorama.
In fin dei conti, come ho detto altre volte a chi mi conosce, per me la bellezza di un brano, di un album, deve solo essere valutata in base al grado di accapponamento che avviene sulla pelle quando lo si ascolta, senza pregiudizi o etichette. Questo album, in tutte le sue sfaccettature, coglie in pieno il segno.
“L’Odio”, la traccia iniziale, è senza dubbio il cavallo di battaglia dell’album, ottimo anche il video visto che si tratta del primo lavoro della band.
In questo album non era ancora presente Alessia, l’attuale voce femminile dei Cosmorama, e quindi tutti i brani sono cantati da Gerardo che scrive anche i testi.
Tutti i componenti della band sanno il fatto loro, venne purtroppo deciso di usare la batteria elettronica per facilitare le registrazioni, ma posso dire che non mi ha mai dato fastidio nell’ascolto. Solo nella seconda traccia, “Emozioni Virtuali”, la cosa viene fuori maggiormente, ma essendo proprio il brano piu’ “elettronico” dell’album in realtà ci sta anche bene.
“Ascoltami” è il brano piu’ lento dell’album, pianoforte e voce sussurrante nella prima parte per poi aprirsi in un eccellente ritornello che, non so quali corde va a toccare, ma mi emoziona profondamente.
In “Ferma nel tempo” alla fine del brano troviamo anche una Ghosttrack come era prassi fare negli anni ’90.
“Babele” merita lo stato di secondo singolo estratto.
Proprio “Babele” ed “Odio” infatti vennero ri-registrate successivamente assieme ad un nuovo inedito “Terra”. Questa seconda registrazione fu fatta negli studi RTL di Milano e per l’occasione venne usata una batteria acustica.
Del cd fisico, ormai fuori catalogo, esistono due versioni, nella seconda versione è inclusa anche “Terra”.
L’album è comunque reperibile nei negozi digitali.
Sarà forse che i suoni, i ritmi, lo stile, fanno immediatamente pensare agli anni ’90, e di certo tutta la band è cresciuta proprio sotto l’influenza di quel periodo, ma credo che molti di questi brani potrebbero avere più successo ora, ad oltre un decennio di distanza, che all’epoca dell’uscita del CD.
Perché ? Forse perché un sound anni ’90 suonava come vecchio ? Oggi tutto ciò che fa l’occhiolino agli anni 80/90 è tornato in auge. Anche se le nuove generazioni non conoscono un Cobain, o non capiscono chi sia quel coglione di Morgan in TV, si sparano comunque a manetta le stagioni di Stranger Things con sonorità annesse.
La storia si ripete, ed è un classico che ad ogni generazione si riparte daccapo, ebbene allora speriamo in un Radioscopio Alieno 2.0 🙂
Kurt74
nirvanaitalia.it