AgoRum

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  • in risposta a: Miglior disco Prog… #21827
    AgoRum
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    è uno di quelli che sto ascoltando in questo momento..mi piace..e devo ancora assimilarlo e “vivermelo” per bene…
    c’è una stagione per ogni disco… …ico01

    che viaggi comunque……… ico06

    in risposta a: Miglior disco Prog… #21826
    AgoRum
    Partecipante

    il rock progressivo italiano dei primi anni settanta…sto scoprendo gruppi incredibili..come i THE TRIP! Il primo album (1970)e Caronte (1971)sono stati una piacevolissima sorpresa…

    334807_O.jpg

    trip_01.jpg

    così come il disco che mi ha introdotto a questo viaggio in quel tempo, l’unico album dei Buon Vecchio Charlie (1972), con due suite (venite giù al fiume, all’uomo che raccoglie cartoni) secondo me assurde!

    BuonVecchioCharlie.jpg

    ce ne sarebbero di album e gruppi progressivi italiani di cui parlare, anche leggendo le loro storie….

    Osanna, Banco, PFM, Le Orme, Delirium i più conosciuti, ma anche Silvano Chimenti, Flea on The Honey, Arti e Mestieri, il Balletto di Bronzo, Quella Vecchia Locanda, Garybaldi, Museo Rosenbach, Rovescio della Medaglia, Perigeo, ecc….

    rispondere al topic è difficile, un pò perchè non ho sentito benetutti gli album, come In the Court of Crimson King che mi preme molto ascoltare e i Van Der Graaf Generator, voterò quello più conosciuto, la pietra miliare Dark Side of The Moon, ma sono molto attratto dai Pink Floydai tempi di Syd Barrett e da Barrett stesso (The Madcap Laughs un altro dei miei dischi preferiti)

    in risposta a: Cosa state ascoltando? – part 2 #24612
    AgoRum
    Partecipante

    The Trip – “L’ultima ora e lode a Jimi Hendrix”

    in risposta a: Cosa state ascoltando? – part 2 #24611
    AgoRum
    Partecipante

    sono contento che conosci questa piccola perla dimenticata del rock prog italiano…… ico01 ico02

    in risposta a: Cosa state ascoltando? – part 2 #24610
    AgoRum
    Partecipante

    Buon Vecchio Charlie (VENITE GIu AL FIUME – EVVIVA LA CONTEA DI LANE _ ALL’UOMO CHE RACCOGLIE CARTONI)

    in risposta a: Brontolo docet #34511
    AgoRum
    Partecipante

    Kurt74 – 1/2/2011 18:45

    ma e’ ispirato alla vera vita di Tasso ?

    Leopardi annota “Ebbe Torquato Tasso, nel tempo dell’infermità della sua mente, un’opinione simile a quella famosa di Socrate; cioè credette vedere di tratto in tratto uno spirito buono e amico, e avere con esso lui molti e lunghi ragionamenti.

    Kurt74 – 1/2/2011 18:45

    Esisteva veramente un’Eleonora ?

    pare di si,infatti nelle note a piè di pagina dice “Eleonora d’Este, sorella del Duca Alfonso II, secondo il mito romantico, invano amata dal Tasso.”

    in risposta a: Brontolo docet #34510
    AgoRum
    Partecipante

    tratto dal Dialogo di Torquato Tasso e del suo Genio familiare…
    “Operette Morali”, Giacomo Leopardi

    in risposta a: Brontolo docet #34509
    AgoRum
    Partecipante

    – Quale delle due cose stimi che sia più dolce: vedere la donna amata, o pensarne?

    – Non so. Certo che quando mi era presente ella mi pareva una donna; lontana, mi pareva e mi pare una dea.

    – Coteste dee sono così benigne, che quando alcuno vi si accosta, in un tratto ripiegano la loro divinità, si spiccano i raggi d’attorno, e se li pongono in tasca, per non abbagliare il mortale che si fa innanzi.

    – Tu dici il vero pur troppo. Ma non ti pare egli cotesto un gran peccato delle donne; che alla prova, elle ci riescano così diverse da quelle che noi le immaginavamo?

    – Io non so vedere che colpa s’abbiano in questo, d’esser fatte di carne e di sangue, piuttosto che di ambrosia e nettare. Qual cosa del mondo ha pure una ombra o una millesima parte della perfezione che voi pensate che abbia a essere nelle donne? E anche mi pare strano, che non facendovi maraviglia che gli uomini sieno uomini, cioè creature poco lodevoli e poco amabili; non sappiate poi comprendere come accade, che le donne in fatti non sieno angeli.

    in risposta a: poesie…. #19405
    AgoRum
    Partecipante

    Li osservo, questi uomini, educati
    ad altra vita che la mia: frutti
    d’una storia tanto diversa, e ritrovati,
    quasi fratelli, qui, nell’ultima forma
    storica di Roma. Li osservo: in tutti
    c’è come l’aria d’un buttero che dorma
    armato di coltello: nei loro succhi
    vitali, è disteso un tenebrore intenso,
    la papale itterizia del Belli,
    non porpora, ma spento peperino,
    bilioso cotto. La biancheria, sotto,
    fine e sporca; nell’occhio, l’ironia
    che trapela il suo umido, rosso,
    indecente bruciore. La sera li espone
    quasi in romitori, in riserve
    fatte di vicoli, muretti, androni
    e finestrelle perse nel silenzio.
    È certo la prima delle loro passioni
    il desiderio di ricchezza: sordido
    come le loro membra non lavate,
    nascosto, e insieme scoperto,
    privo di ogni pudore: come senza pudore
    è il rapace che svolazza pregustando
    ghiotto il boccone, o il lupo, o il ragno;
    essi bramano i soldi come zingari,
    mercenari, puttane: si lagnano
    se non ce n’hanno, usano lusinghe
    abbiette per ottenerli, si gloriano
    plautinamente se ne hanno le saccocce
    piene.
    Se lavorano – lavoro di mafiosi
    macellari,
    ferini lucidatori, invertiti commessi,
    tranvieri incarogniti, tisici ambulanti,
    manovali buoni come cani – avviene
    che abbiano ugualmente un’aria di ladri:
    troppa avida furberia in quelle vene…

    Sono usciti dal ventre delle loro madri
    a ritrovarsi in marciapiedi o in prati
    preistorici, e iscritti in un’anagrafe
    che da ogni storia li vuole ignorati…
    Il loro desiderio di ricchezza
    è, così, banditesco, aristocratico.
    Simile al mio. Ognuno pensa a sé,
    a vincere l’angosciosa scommessa,
    a dirsi: “È fatta,” con un ghigno di re…
    La nostra speranza è ugualmente
    ossessa:
    estetizzante, in me, in essi anarchica.
    Al raffinato e al sottoproletariato spetta
    la stessa ordinazione gerarchica
    dei sentimenti: entrambi fuori dalla
    storia,
    in un mondo che non ha altri varchi
    che verso il sesso e il cuore,
    altra profondità che nei sensi.
    In cui la gioia è gioia, il dolore dolore.

    “Io sono una forza del Passato.
    Solo nella tradizione è il mio amore.
    Vengo dai ruderi, dalle Chiese,
    dalle pale d’altare, dai borghi
    dimenticati sugli Appennini o le Prealpi,
    dove sono vissuti i fratelli.
    Giro per la Tuscolana come un pazzo,
    per l’Appia come un cane senza padrone.
    O guardo i crepuscoli, le mattine
    su Roma, sulla Ciociaria, sul mondo,
    come i primi atti del Dopostoria,
    cui io assisto, per privilegio d’anagrafe,
    dall’orlo estremo di qualche età
    sepolta. Mostruoso è chi è nato
    dalle viscere di una donna morta.
    E io, feto adulto, mi aggiro
    più moderno d’ogni moderno
    a cercare fratelli
    che non sono più”.

    in risposta a: Cosa state ascoltando? – part 2 #24609
    AgoRum
    Partecipante

    bob marley give thanks
    bob marley blackman redemption

    in risposta a: Cosa state ascoltando? – part 2 #24608
    AgoRum
    Partecipante

    the wailing wailers – rude boy

    in risposta a: Religione #10125
    AgoRum
    Partecipante

    si il mio discorso va oltre le varie amministrazioni..la politica..

    il fatto è che non si può più delegare qualcun altro a fare il bene..

    questi grandi banchieri, questi alti prelati, capi di stato, servizi segreti, giudici corrotti, medici senza scrupoli e troie dannate nell’anima credono di essere dio madevono mettersi in testa una cosa: fino a neanche troppo tempo fa avevano la coda…
    sono evoluzioni di scimmiette…accumulare potere e ricchezze non li renderà migliori…semplicemente più scimmie…

    ci sono altre ricchezze che la loro paura ha strozzato.. vogliono far diventare il mondo come loro..

    qualcuno per fortuna (r)esiste..

    india_pakistan_kashmir.jpg

    MERCATO.jpg

    bambina_lavoratori_india_women.it.jpg

    è la natura che vince comunque…

    nonostante le paure degli uomini che vogliono avere il controllo sugli altri..

    in risposta a: Religione #10124
    AgoRum
    Partecipante

    sul “progresso”, ci sarà vero progresso quando tutti avranno di che vivere. quando non ci saranno persone che muoiono di fame. tutti devono avere un posto dove vivere e da mangiare. un’economia che si basa sullo sfruttamento e sulla guerra è marcia fino al midollo. se aspettiamo che ci pensino QUELLI LA’ che lo sfruttamento lo hanno applicato e lo applicheranno per sempre, non cambierà mai niente. ogni persona deve sapere che può cambiare tutto con un gesto.

    in risposta a: Cosa state ascoltando? – part 2 #24607
    AgoRum
    Partecipante
    in risposta a: Religione #10123
    AgoRum
    Partecipante

    dipende cosa si intende per “progresso” e per “vivere meglio”..
    una parte di mondo, questa, ha tutto, ma le crisi spirituali occidentali dimostrano che avere, possedere è una droga cattiva, che non appaga mai per sempre…prima o poi ti restituisce tutto il peso della tua condizione miserabile..
    ci sono parti di mondo invece dove non c’è niente, e dove non c’è niente è più forte il senso del sacro…..dove una ciotola di riso è un dono del cielo e non una ciotola di riso…
    li abbiamo sfruttati per secoli e ora che abbiamo tutto ci accorgiamo di non avere niente…
    qualcuno si è accorto di aver perso anche l’anima..
    mentre quella degli sfruttati, di anima, si è rafforzata ed ha raggiunto vette incredibili di purezza e di incontaminazione..
    e ora noi che abbiamo tutto, che avevamo tutto, ci rivolgiamo a loro per ritrovare l’anima……
    è buffo no?
    questo è un evidente segno che la Natura si autoregola perfettamente, nonostante i condottieri, i dittatori, i pavidi approfittatori…
    c’è un’armonia di luce che regola il tutto….nonostante tutto….

    è vero ..forse rispetto al passato sono migliorate le condizioni economiche..
    si è scesi dalle campagne per andare nelle città…colate di cemento utile…
    ci si allontanava sempre di più dalla Natura…preferendole la comodità..
    quasi immaginando dentro questa bolla, una vita eterna….un allunaggio….un contatto con Dio..anzi credendosi a un certo punto l’unico Dio incontrastato.

    ma Dio, se c’è, e c’è, si è fermato sui campi, nei boschi, sulle colline…in fondo al mare, su un’isola….

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