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gatto4Partecipante
CERTO CHE E’ ORIGINALE LO SPLIT Nirvana/Fluid e ci mancherebbe, qua mi sa che ci vuole una precisazione voi integralisti del TC state fracendo confusione ico01 …allora se esiste il singolo MOLLI’S LIPS originale bisogna comprare quello senza cazzi ne lazzi, una copia di un ufficiale non è un Boot è un fake cosa ben diversa!!
Un fake è una riproduzione di un oggetto ufficiale il più fedelmente possibile (di solito sono operazioni discrete e facilmente riconoscibili), e non hanno nessun valore collezionistico che senso ha comprare una copia!
Il Boot è invece il proporre in un formato commerciale qualcosa che altrimenti non esisterebbe, e attenzione perchè ci sono fake ( falsi ) di Boot molto ricercati e costosi.
Non è così semplice collezionare Boot di qualità.
Riguardo il Boot in foto non è il concerto Milanese è una data precedente il 14 Febbraio ( Last Valentine appunto ) a Parigi a Le Zenith, con il biglietto originale con la sua matrice.gatto4PartecipanteNirvana – IN UTERO
Geffen Records – 1993 – prodotto da Steve Albini, Scott Litt and Adam Kasper
Formazione:
Kurt Cobain: Voce/chitarra
Krist Novoselich: Basso
Dave Grohl: Batteria/voce
Kera Schaley: CelloTracce:
1. Serve the servants
2. Scentless apprentice
3. Heart-shaped box
4. Rape me
5. Frances Farmer will have her revenge on Seattle
6. Dumb
7. Very ape
8. Milk it
9. Pennyroyal tea
10. Radio friendly unit shifter
11. Tourrette’s
12. All apologies
13. Gallons of rubbing alcohol flow through the stripIN UTERO ultimo album in studio dei Nirvana per alcuni il miglior ritratto della band.
Uscito nel 1993 dopo una febbrile attesa costruita ad’ arte dai media e basata più su fatti personali che coinvolgevano il leader Kurt Cobain, che su motivazioni artistiche, segnò un ulteriore punto di partenza e non d’ arrivo.
Se l’uscita di Nevermind creò una spaccatura nel mondo musicale segnando un nuovo punto di riferimento per la musica rock, IN UTERO crea una spaccatura all’interno del seguito dei Nirvana.
Per alcuni troppo diretto ed esplicito nei testi, troppo ruvido e lacerante il suono, per altri un capolavoro assoluto senza rimaneggiamenti per strizzare l’occhio alle classifiche, musica suonata a tutta potenza dallo stomaco di chi suona ai timpani di chi ascolta senza filtri, puro rock.
IN UTERO è un disco maturo scritto con le idee chiare di chi sa cosa vuole, canzoni diverse tra loro che creano un ritratto mai così fedele di quello che è la musica per i NIRVANA.
SERVE THE SERVANT apre il disco, batteria e chitarra in evidenza il basso di Novoselich ricama sulle strofe facendo da contraltare alle note stridenti di Cobain, che canta di se stesso, come sempre, senza mai ammetterlo.
La seconda traccia SCENTLESS APPRENTICE il primo dei punti più alti del disco è un crescendo circolare di musica angosciante, che trova nell’urlo liberatorio di Cobain che urla Il ritornello…GO AWAY, il momento di liberazione, l’assolo improvvisato e rumoroso mette in risalto il basso opprimente e ripetitivo, una canzone unica e irripetibile.
HEART-SHAPED BOX una traccia in puro Nirvana style, subito riconoscibile orecchiabile e strutturata secondo il metodo Cobain mai scontata ma capace di arrivare in cime alle classifiche, la chitarra stridula fa da contro altare al basso che suona una parte ricca e melodica.
RAPE ME un fiume in piena…l’inizio che ricorda la bandiera dei Nirvana, parte in maniera delicata con Cobain che arpeggia e canta in modo delicato, poi entra Grohl secco e potente e la traccia prende forma, distorsore e basso indicano la strada che vivrà di alti e bassi per tutta la durata della traccia raggiungendo il momento più alto nel finale col ritornello urlato a squarciagola da Cobain e Grohl.
FRANCES FARMER WILL HAVE HER REVENGE ON SEATTLE è la 5 canzone dell’album una traccia ( che scopriremo più tardi molto amata da Cobain ), il basso di Novoselich è il protagonista accompagnando la voce per tutta la canzone lasciando alla chitarra solo il compito di sottolineare il finale delle strofe e il ritornello, forse la traccia meno riuscita dell’album.
DUMB apre gli occhi ai fans mostrando un approccio unplugged alle canzoni, che in futuro darà i suoi frutti, la voce di Cobain è ipnotica il ritornello è perfetto, geniale perché di un genio si sta parlando, l’aggiunta di un cello che accompagna con il suo suono malinconico, tutta la traccia la rende quasi mistica.
VERY APE punk-rock Nirvaniano di prima qualità risveglia l’ascoltatore che cullato dalle note di Dumb si è lasciato guidare in terre più dolci e meno caustiche, ma è solo un attimo che prelude ad’ un altro momento imponente del disco…
MILK IT…Milk it fa paura, un inattaccabile fortezza che compare dal nulla con muri di duro granito inespugnabile minacciosa, Cobain grida tutta la sua rabbia nel ritornello senza senso della canzone con tutto il fiato che ha in corpo sostenuto dai colpi possenti dei tamburi di Grohl, parole senza apparente coerenza tra di loro vengono gettate in faccia all’ascoltatore, un riff duro come l’acciaio avvolge l’esperienza rendendola durissima, un altro dei momenti più alti del disco e della carriera dei Nirvana, una canzone sperimentale che forse serviva ad indicare la direzione artistica scelta da Cobain.
PENNYROYAL TEA destinata suo malgrado a divenire il singolo su CD più costoso della loro discografia, è una canzone in crescendo che passa dagli arpeggi e dalla voce soffusa di Cobain, al fragore del ritornello elettrico per poi placarsi di nuovo incorniciata dal basso sempre presente e fondamentale, un incedere altalenante senza troppa originalità.
RADIO FRIENDLY UNIT SHIFTER canzone che aprirà tutte le date del tour che farà seguito all’uscita del disco, è un accusa alla casa discografica e alle radio che vorrebbero canzoni politicamente corrette da trasmettere e inserire senza troppi problemi nei loro palinsesti, solida e quadrata parte con tutto il gruppo all’unisono, tutti assieme chitarra, basso e batteria che tracciano la strada, la voce di Cobain è volutamente monotona senza slanci di rabbia o di melodia quasi a sottolineare che quel tipo di visione della musica non gli appartiene.
TOURRETTE’S punk nell’atteggiamento e rock nell’esecuzione 1 minuto e 35 secondi di puro assalto sonoro la batteria di Grohl è devastante come non mai e tuona potente dall’inizio alla fine sovrastando il basso che non può niente di fronte ad una simile dimostrazione di potenza, la chitarra si limita a fare da sottofondo e la voce di Cobain urla parole non sense con la sua solita efficacia.
La traccia che chiude l’album è ALL APOLOGIES una sorta di dichiarazione di resa da parte di Cobain, che canta con voce malinconica accompagnato dal cello e dai suoi arpeggi, una canzone introspettiva e bellissima col suo disordine di chitarra, basso e cello che nel ritornello avvolge la voce di Cobain, solo Grohl riesce a mantenere un certo rigore e a fare da guida.
La traccia fantasma che parte dopo circa 24 minuti di vuoto dopo All apologies è GALLONS OF RUBBING ALCOHOL FLOW THROUGHS THE STRIP è una canzone dall’andamento sincopato e ipnotico quasi un esercizio di riscaldamento da eseguire durante le prove prima di fare sul serio.
In conclusione IN UTERO è un disco fondamentale per tutti gli amanti della musica rock una pietra miliare la cui luce è resa opaca dai numeri di vendita di NEVERMIND, ma che racchiude in sé l’immagine più veritiera della musica dei NIRVANA.gatto4Partecipantenon si vedono le immagini ci riprovo…
gatto4PartecipanteL’ho visto spesso ma non l’ho mai preso in considerazione fa parte di quella serie di Boot che presentano delle specie di documentari sulla band, personalmente non li trovo interessanti, interviste con personaggi “vicini” ai Nirvana qualche spezzone di live e se va bene una canzone intera senza tagli o sovrapposizione di audio parlato, non credo siano prodotti veramente validi ( parere personale ) preferisco concentrarmi sui concerti.
Kurt guarda rimbalzando a casaccio tra le bancarelle delle fiere come tutti gli ingenui e sprovveduti amanti dei Boot fanno buttando i propri soldi, dicevo guarda che cose carine riesco a fare… ico03
…poveri noi ingenui e rincoglioniti ico01
gatto4PartecipanteSi Kurt, il 25 eravamo li tutti e 2 ico01 , io ero più indietro di te in posizione centrale non so neanche in quale fila, quello che mi ricordo di quella serata è la sensazione di stare davanti al gruppo più influente e importante del momento.
Ma non ho vissuto il concerto come un’occasione che non si sarebbe più ripetuta, nella mia testa quello doveva essere solo il primo dei concerti dei Nirva che sarei andato a vedere…poi le cose sono andate come sono andate e tutto è cambiato.
Quindi niente foto niente video ( mi spiace Rixx…) e niente biglietto!!!!!!!!
E la cosa è assurda perché a casa mia i biglietti dei concerti fanno bella mostra di se incorniciati e appesi al muro dentro un grande quadro (…appunto si, la malattia del collezionista…) e l’unico che si è smaterializzato è proprio quello più importante, quello a cui tengo di più…ma tant’è !
Rixx, come ti posso contattare per avere informazioni sul DVD project che trovo molto interessante, vedo che non ne vuoi parlare sul forum ( e qui si potrebbe aprire una discussione su quanto in realtà i TC aiutino a far conoscere il nome della band, visto che è quasi un segreto parlarne ico03 ).P.S. siamo OT di brutto magari sarebbero da spostare gli ultimi post e rinominare il Topic.
gatto4PartecipanteOk Rixx, il tuo punto di vista è chiarissimo e condivisibile, in effetti sono sfumature più o meno marcate che differenziano i nostri diversi modi di vedere le cose, le motivazioni di fondo sono le stesse, io sono un collezionista amante del prodotto completo, tu mi sembra di capire che lo eri e poi sei passato ad’ un opera mirata alla ricerca e divulgazione di materiale “unsurfaced”, rinnovo i complimenti a te e a chi come te fa un lavoro per gli appassionati.
E rivedo il mio punto di vista, quando ho scritto che è semplice farlo sono stato superficiale e alla luce di quello che hai scritto ammetto di avere imparato qualcosa di nuovo sul mondo dei TC che per me è ancora in gran parte da scoprire.
E’ da mettere in conto comunque che impedire la trasformazione di un lavoro valido da TC a Boot è ovviamente impossibile, per la natura stessa del prodotto, che è troppo semplice da trasformare, e troppo difficile da gestire e controllare, l’unica consolazione ( e secondo me non è cosa da poco ) è che se mai il vostro lavoro dovesse divenire Boot è probabile che diventerà un’ ottimo Boot, non solo per il contenuto ma anche per la cura nella realizzazione, oggi se non curi l’ immagine non vendi e chi Bootlegga questo lo sa, a modo loro sono professionisti.
Non ho espresso commenti positivi sui Bootleggers ne ne ho fatti di negativi, la mia linea di pensiero è neutrale mi fa comodo che ci sia del materiale in giro che io possa procurarmi per ampliare la mia collezione il prodotto alla fine arriva comunque ad una persona che ne apprezza a fondo il suo valore.
Da appassionato è una tristezza leggere ( non è il tuo caso ) che c’è chi pensa che chi colleziona Bootleg sia meno furbo /informato/preparato di chi si dedica ai TC beh è francamente imbarazzante, siamo alla superficialità massima, scrivere che chi spende per qualcosa che desidera è masochista solo perché può averlo simile e gratis, non merita commenti.
Un altro errore è pensare che il passaggio da collezionare Boot a collezionare TC sia un’evoluzione logica e una crescita del collezionista…ma quando mai !
Sono 2 cose diverse che come ho scritto sopra vivono in 2 mondi paralleli e che difficilmente entreranno in contatto.
Conosco Enrico e ho già avuto modo di comunicare con lui, il suo lavoro è monumentale e utilissimo.
I Boot sono zeppi di errori, lo sanno anche i muri l’esempio da te citato lo conosco bene e come me molti altri che li collezionano, ma se leggi con attenzione quello che ho scritto in post precedenti vedrai che quando parlo della ricerca dei Boot parlo di versioni con l’audio migliore o delle versioni più complete in commercio del tal concerto, questo non significa andare in giro per bancarelle e comprare tutto quello con su scritto Nirvana solo perché ha una bella copertina.
Bisogna entrare nell’ottica che alcune persone che collezionano Boot siano molto preparate e sanno come stanno spendendo i propri soldi e non sono ne sprovvedute ne poco furbe ne masochiste.
Il giro dei Boot dal punto di vista della diffusione del nome Nirvana serve più del giro dei TC, perché i TC non sono disponibili a tutti ma vengono scambiati solo tramite certi canali e spesso solo tra addetti ai lavori, è più facile che un ragazzino venga a conoscere i Nirvana tramite un Boot su una bancarella che tramite un TC diffuso solo tra appassionati.
Per quanto riguarda il vostro progetto lo trovo molto interessante e di sicuro di alta qualità, scrivendo mi è venuta un’idea malsana potrei affiancare ad’ ognuno dei Boot della mia collezione la sua versione TC, intendo proprio fisicamente lasciando uno spazio vicino al CD dove un giorno inserire il TC con la migliore sorgente di quella registrazione, questo renderebbe ancora più completa la mia collezione, ma per ora non se ne parla mi dovrei dividere in 3 per fare tutto quello che ho in mente, anche perché in casa mia non esiste un solo Cdr se non le copie di backup del PC !!!
Potrei riassumere la mia opinione dicendo che se dal punto di vista collezionistico il TC ha valore pressoché nullo, dal punto di vista della ricerca ha invece valore massimo e che quando queste due cose si fondono ottieni il massimo…forma e sostanza, 2 “stati” che vivono in simbiosi e che per raggiungere il massimo hanno bisogno l’uno dell’altro.
Si ho visto i Nirvana il 25/02/1994 all’allora Palatrussardi…5000 anni fa…ico01gatto4PartecipanteOk, ma le divisioni in categorie sono sempre un pò rischiose sia chi colleziona materiale ufficiale/Bootlegs e sia chi colleziona registrazioni/TC cerca sempre la stessa cosa, la migliore versione del tal concerto o della tal canzone, cambiano i canali che sfruttano per avere ciò che si cerca, ma il fine è lo stesso.
L’unica divisione che coerentemente si potrebbe fare oggi è tra chi vuole spendere i suoi soldi e invece tra chi non li vuole spendere e non entro nel merito delle motivazioni, sarebbe presuntuoso e poco costruttivo.
Non penso che i fan Hardcore ( sempre che esistano veramente ) siano quelli che nati con i Bootlegs hanno poi deciso di dedicarsi al TC, attirati sicuramente dall’ottima qualità di alcuni file e dalla vastità del catalogo a disposizione, ma anche dalla facilità della ricerca ( non credo debba elencare le differenza tra cercare un disco nelle fiere e nei mercatini, dal cercare le stesse canzoni usando internet…)ma anche dalla completa economicità dell’operazione.
Che poi ci sia la pretesa che il materiale debba essere gratis, non lo posso capire, vantare pretese su cose di cui non si può dimostrare la proprietà è un po diciamo…rischioso.
Chi come me ha sentito Smells Like Teen Spirit per radio un pomeriggio qualsiasi del 1992 e da allora si è innamorato dei Nirvana, iniziando una collezione che sa già sarà infinita e proprio per questo affascinante e impegnativa sia economicamente che fisicamente e che non ama i file perchè snaturano il concetto di ” oggetto bello da collezionare “come si dovrebbe classificare ?
Il supporto, per i collezionisti ( e mi pare di capire che qua dentro ci sia chi non ha la minima idea di cosa significhi COLLEZIONARE cosa accettabilissima e comprensibile ci mancherebbe, ma attenzione con i giudizi affrettati ) non si può considerare di importanza marginale…anzi è fondamentale !!
Se andate ad una mostra sul rock al muro vi appendono il disco d’oro di tizio, non le note che compongono l’intero disco.
Una serie di vinili ufficiali in ottimo stato ha ( e avrà sempre sia chiaro ) 1 miliardo di volte più valore della sua sorgente originale scaricata tramite TC.
Ho scritto 1 miliardo di volte per rendere l’idea ma in realtà il paragone non esiste, semplicemente perchè i TC dal punto di vista collezionistico non hanno valore, almeno fino a quando non guadagnano un corpo fisico e tangibile, ( l’esempio del Boot in foto ) acquisendo quindi anche il valore “materiale” di bellezza, non è questione di punti di vista o di differenti approcci al problema, è che se una cosa non la puoi ne comprare ne vendere non acquisterà mai valore ne oggettivo ne collezionistico ( che ha 2000 parametri da considerare ).
Ora preciso che alla base di tutto questo ragionamento c’è la volontà di spiegare la differenza tra collezionismo chiuso e collezionismo aperto, se una cosa ha valore solo perchè gli e la da il propietario ( come nel caso dei TC ) non può considerarsi collezionabile, provate a scambiare 10 dischi di TC di ottimo livello con un Bootleg scrauso se ci riuscite.
Il collezionismo aperto è quello che offre la possibilità di scambio tra materiale di vario genere ma di pari o quasi valore, un bel vinile con 2 cd originali, un ottimo Boot Jap con 2/3 singoli ufficiali, o che consente a me di spendere 100 euro per un pic. Australiano o a tizio di spendrne 2500 per Love Buzz originale e via dicendo, il collezionismo chiuso è quello che consente lo scambio di materiale avente la stessa origine e lo stesso formato ma che non consente nessun tipo di ingresso nel collezionismo tradizionale, chiuso appunto quindi senza possibilità di uscire dai suoi canali limitati, a meno che non ci pensi il cattivone di turno.
Troppo semplice liquidare chi ha prodotto e distribuito Bootlegs indicandoli come truffatori, parassiti, approfittatori, senza il loro lavoro impegnativo esattamente come quello di chi seleziona i file in rete, stampare incidere e distribuire qualsiasi cosa non è così semplice, ma molto più rischioso dopo che furono cambiate le leggi ( comunque sia chiaro sono problemi loro ), tanti di voi non avrebbere avuto la possibilità di ascoltare un concerto dei NIRVANA.
Vorrei più coerenza almeno da Rixx che dimostra di sapere quello che scrive e di contribuire in modo civile alla discussione, dici che apprezzi alcuni Bootleg e che ne senti il fascino ma sono stati prodotti sempre dagli stessi “criminali”, non è che perchè oggi essendoci la possibilità di avere una cosa gratis di colpo bisogna cambiare il giudizio su chi vendeva prima la stessa cosa.
Anche il punto in cui specifichi che i produttori di Bootlegs “sopravvissuti” sfruttano il lavoro degli appassionati per dare forma ad una raccolta un pelo più sontuosa ( e qui ne potremmo parlare perchè per me esteticamente quell’oggetto è bello senza giri di parole ) non è propriamente completo in quanto anche gli appassionati selezionano scaricano e si scambiano materiale non di loro proprietà, e senza autorizzazione.
Assolutamente vero che non ne fanno lucro e che lo scambio avviene pear to pear , ma non possono vantare diritti di nessun tipo sull’utilizzo che ne verrà fatto e se non possono impedirlo è perchè nuovamente lo ripeto non è proprietà loro.
Non esiste differenza tra Bootlegs nuovi o vecchi il tempo è una convenzione, Bootlegs che 20 anni fa snobbavo oggi valgono soldi e sono considerati di buon valore, quando furono stampati i cd SMALL CLONE non se li cagò nessuno e sicuramente tanti dissero che comprarli era INUTILE e così facendo arricchivi chi non se lo meritava.
SE chi li ha fatti ha fatto i soldi buon per loro, si vede che c’era bisogno di quel prodotto e che i fans lo volevano, se oggi si vendono i bootlegs ricavati dalle selezioni PTP è perchè il contenuto è ottimo ( bravo a chi ha selezionato i file ) e perchè sono confezionati molto bene ( bravo a chi da una forma curata ad’ un contenuto di valore) non è il caso di schierarsi di qua o di la si rischia di fare una guerra dove il paese da difendere non è ne il tuo ne il loro.
Quello che conta per me è che ci siano prodotti ufficiali e Bootlegs di qualità che finiranno per rendre la mia collezione più prestigiosa di quello che oggi è, fare di tutto questo un discorso etico sui buoni principi di alcuni e i cattivi propositi di altri è molto difficile…gatto4PartecipantePolly12 avevi scritto nel tuo post precedente : ” tutta appartenza…! “con il punto esclamativo, per questo sono tornato sull’argomanto ( niente di personale ci mancherebbe neanche ci conosciamo ico01 ) qiundi non si capiva che era una domanda, ma sembrava una presa di posizione a priori, comunque il Boot postato è un buon prodotto il contenuto è decisamente alto futto del lavoro di appassionati (che spesso è quello che manca a certe produzioni ufficiali ) e il confezionamento è ottimo molto curato, ma questo è stato già detto quindi basta, aggiungo solo una cosa si trova ad un prezzo che visto il prodotto è addirittura basso.
Kurt74 centra perfettamente il discorso quando dice che il collezionismo e il supporto sono 2 cose inscindibili e ci mancherebbe, il vinile è il rè del collezionismo lo era e lo sarà sempre, nonostante i canali ufficiali lo davano morto 20 anni fa.
La produzione ufficiale vista la breve carriera dei Nirvana e la tiratura notevole dei pezzi si può avere più o meno completa ( dipende dal tempo che si ha a disposizione e ovviamente dalla cifra che si può investire ), soprattutto alle fiere è possibile trovare ottimi dischi Lp / singoli a prezzi giusti ( evitando i soliti noti lucratori di professione ).
Il discorso cambia per i promo, le L.E. e le edizioni Giapponesi ma meno male se no sarebbe come andare al mercato 2 di quelli, 1 di quelli ecc,ecc.
Ci sono poi i casi estremi ( Love Buzz, Pennyroyal Tea e i test pressing ) che ovviamente sono la punta di diamante di ogni collezione.
Tutto questo materiale, è concreto, lo tocchi lo guardi lo metti in cornice e lo mostri agli amici, tutto questo è collezionismo.
Per i Boot in vinile il discorso è un po diverso la tiratura è sempre piuttosto scarsa il numero dei pezzi per ogni vinile si aggira intorno ai 5000 pz., è una stima media ci sono singoli fatti in 2000 pezzi e altri in 7/8000, si parla in tutti i casi di piccole attività messe in piedi all’occorrenza per la produzione di quel singolo o quel cd e quindi destinate a sparire in breve tempo e la possibilità di trovare quello che si cerca è ridotta.
Nonostante questo il loro prezzo/valore è ancora relativamente basso, ottimo per gli appassionati, le cose potrebbero cambiare tra un po di anni, il tempo è un fattore fondamentale per la valutazione di un disco.
I Boot su CD meritano una parentesi tutta loro in quanto se nella stragrande maggioranza dei casi il loro valore ( parlo di Boot di qualità cioè la registrazione più pulita o la massima integrità del concerto disponibile sul mercato )è paragonabile a quello dei vinili, in alcuni casi soprattutto certe produzioni Giapponesi ( di qualità spesso non eccezionale ) il loro valore è molto alto, superiore a prodotti promozionali ufficiali, questo perchè la loro tiratura è stata molto limitata.
C’è una cosa che accomuna tutti questi casi molto diversi tra loro per qualità, valore e reperibilità, e cioè il fatto che sempre cerchi e compri qualcosa di concreto e di materiale…in tutti questi casi dai una forma alla tua passione.gatto4PartecipanteAllora facciamo un po d’ordine, come prima cosa 10 frustate al Gatto per aver scritto che dietro la batteria di Here She Comes Now sedeva Grohl…non ho parole,pivello…
Per quanto riguarda la qualità della traccia ( che è solo presa per esempio ) che soddisfa me e non Rixx, te sei più esigente di me e nonostante la quantità di materiale contenuto in WTLO sia davvero notevole e possa accontentare davvero tutti, non ti va giù che per mancanza di volontà alcune tracce non siano state prese dai master a disposizione.
Legittimo, io dico però, che volendo sottolineare sempre e solo le cose fatte “male” se ne troveranno sempre, il prodotto perfetto non c’e’ e se lo è per te potrebbe non esserlo per qualcun’altro e siamo da capo.
Poi, per quanto riguarda i Bootleg, li ci vuole una spiegazione…sono un fan dei Nirvana e colleziono la loro musica da tempo, oggi ci si definisce collezionisti con una certa facilità in fondo oggi è tutto un po più semplice, basta un click e voilà ecco tutta la “collezione” dei live del tuo gruppo preferito direttamente dal mondo alla tua stanzetta !
Per me quello non è collezionismo, è niente.
Perchè in mano non hai niente, perche la ricerca che è la parte fondamentale del collezionismo non esiste più, perche viene a mancare il soggetto reale della tua ricerca niente foto, niente disco, niente cd, nessuna capacità di valutare un vinile in poco tempo altrimenti c’è già chi lo prenderà al posto tuo, niente fiere, niente appuntamenti, niente…solo file.
E non mi dite che questo è il fututro del collezionismo, perchè sono 2 cose completamente diverse chi colleziona davvero i Bootleg sa che cosa cerca e sa se esiste, perchè i cd sono quelli e non si scappa, se del tale concertto non esiste il Bootleg…amen non farà mai parte della mia collezione ma neanche di quella di nessun altro.
Nei confronti dei Trading Circle ho una certa riluttanza, credo che si sia capito, come ho già avuto modo di dire, Io il live del Pine Street l’ho ascoltato per la prima volta a Novembre 2009 e non farei mai a cambio della mia soddisfazione mentre tiravo fuori il cd dall’edizione Deluxe di Bleach, dell’attesa che è iniziata mesi prima e che giorno dopo giorno mi faceva salire la voglia di ascoltarlo, con il fatto di averlo “prestoesubito” con un click.
Il collezionismo è, dal mio punto di vista, un valore con delle regole che se vuoi rispettare ti complicano il raggiungimento dell’obbiettivo che ti sei prefissato, ma che rendono il percorso tremendamente ricco di soddisfazioni, conosco a memoria la lista dei Bootleg che mi mancano e finchè non sarà esaurita, la mia ricerca continuerà.
Che poi un domani per completezza vorrò avere anche i TC, quello può darsi, ma un file non sminuirà mai il valore di un Bootleg, semplicemente perchè non esiste il confronto tra materiale e immateriale, per fortuna il sottobosco del collezionismo resiste ancora anche oggi nonostante i colpi di chi senza vergogna lucra sul prodotto ( venditori con prezzi ridicolmente alti e parlo di materiale non ufficiale ) e di chi crede che collezionare sia solo una questione di quantità.
Già solo scegliendo tra i vari Bootleg quello con l’audio migliore o quello con la versione più completa del tal concerto, il lavoro diventa molto impegnativo e gratificante.
Per quanto riguarda il Bootleg postato invece, il mio punto di vista è che chi a monte ha fatto il lavoro di ricerca e selezione lo ha fatto spinto dalla passione e farlo è stato gratificante, poi se quel lavoro è diventato un oggetto reale meglio, raggiungerà più persone, se per non correre rischi non si è voluto produrre un cd, non è ne un merito ne una colpa, è una scelta.
I Bootleg nascono così, registrazioni non autorizzate del lavoro altrui, l’unica che potrebbe dire qualcosa in merito con cognizione di causa è la Love.
Non me la sento di fare il moralista e puntare il dito, è normale che un buon prodotto trovi strade alternative per la diffusione, definirlo tutta apparenza qundo il contenuto è lo stesso selezionato “con tanta fatica” dagli appassionati, lo trovo come minimo incoerente, in più aggiungo ( e questo è il motivo per cui ho postato la foto ) che il lavoro di confezionamento è stato curatissimo a livello di una produzione ufficiale, quindi un merito aggiunto al contenuto non di certo uno sminuirne il valore…gatto4PartecipanteRixx – 8/2/2010 21:39
@ Gatto: apprezzo il tuo parere,controbilancia alla perfezione il mio punto di vista…
Grazie per l’apprezzamento, anche ad Anorexorcist, mi ha fatto molto piacere.
Rixx, quando dici che le scelte che porteranno al prodotto finale ( qualunque sia ) passano al vaglio di troppe teste, ci prendi in pieno hai perfettamente ragione.
Spesso questo è il motivo per cui ci troviamo tra le mani un qualcosa che ci soddisfa, ma che avrebbe potuto essere meglio, oppure altre volte non ci soddisfa per niente e risulta fatto male, in maniera incompetente e frettolosa e rimaniamo li sbalorditi a chiederci come sia possibile che chi investe soldi in un prodotto e fa questo di professione non lo faccia nel migiore dei modi possibili.
Semplice, perchè quello che per noi è il migliore dei modi possibile, non lo è per chi ha altre priorità, e che deve poi rendere conto e giustificare certe scelte ad’altre persone…tante teste appunto.
Il fine ultimo nostro è quello di godere della musica dei Nirvana e di passare del tempo a guardare e riguardare la nostra collezione, il loro scopo è invece quello di guadagnare più soldi possibile spendendo il giusto ( per loro ) e riuscire ad avere tutte e 3 le cose è molto difficile, non difficilissimo e gli esempi ci sono, ma richiede una certa volontà di fare bene…
Guardando la foto in fondo al post ci si rende conto di come volendo si possano fare bene le cose, è la raccolta Bootleg, Nirvana 1987-1993 The Ultimate & Complete Radio and Studio Sessions…fa paura.
Digipack in cartone lucido apribile su 3 facciate stampate con foto in bianco e nero di ottima qualità, inserito in uno slip case di cartone, contenete 2 CD picture…e ripeto è un Bootleg niente Sub Pop o Geffen alla spalle.
Ora , nel tempo Geffen ha dimostrato che se vuole fa bene, ma ha anche commercializzato prodotti fatti in fretta e senza passione, l’occasione che aspettano per avere il motivo di investire un po di più nel prodotto è l’uscita di Nevermind Legacy Edition, non credo vogliano perderla.
Però l’appunto che fai su Here She Comes Now non mi trova daccordo, mi spiego, la versione contenuta in WTLO è di qualità inferiore a quella del singolo ufficiale questo è vero, ma che senso avrebbe avuto inserire la stessa identica versione che trovi sul singolo ?
Non sarebbe stato peggio ?
In quel caso sì, si sarebbe puntato solo sulla quantità, la traccia inserita è tratta dal master su nastro della prima session agli Smart Studios, prima che venisse ( 4 mesi dopo ) missata da Butch Vig, ma questo già lo sai, e riprodotta tale e quale ( la migliore cosa dal punto di vista collezionistico ) senza rimaneggiare niente e senza filtrare il rumore di fondo, la trovo una traccia notevole con tutta la grinta dei Nirvana che vogliono farsi sentire dal mondo, senza ancora le pressioni e i fantasmi che verranno poi.
Per essere sicuro di non farmi ingannare dalla memoria ho rimesso su la traccia e devo dire che la trovo fresca, energica con un Grohl neanche a dirlo in splendida forma.
Questo è solo il mio punto di vista che non vuole assolutamente farti cambiare opinione ci mancherebbe, le tue critiche sono sempre ben motivate e condivisibili, l’unico rischio è che a volere sempre un qualcosina in più si rischia di rimanere sempre delusi.
Insomma il bicchiere può essere mezzo pieno o mezzo vuoto, cambia solo il punto di vista ico01gatto4PartecipanteRixx – 25/1/2010 20:51
Caro Gatto….
Condivido quello che dici ma non il tuo approccio, dai tuoi post emerge sempre una critica a mio avviso troppo feroce sui prodotti che di volta in volta vengono pubblicati.
Sono consapevole che tu sia uno che ama i Nirvana e che per questo vorrebbe che quello che li riguarda venisse fatto nel migliore dei modi possibili, ma questa è un’esigenza di noi fans non degli addetti ai lavori, che devono anche far quadrare i numeri.
Prendo come esempio Bleach deluxe, oggettivamente un ottimo prodotto con l’unico appunto di non avere diviso lo studio dal live, che non è cosa da poco certo, specialmente tra collezionisti, ma che non deve far dimenticare quello che invece è stato fatto bene, ad’esempio l’edizione in vinile doppio, colorato con il libro stampato su carta di ottima qualità e ricco di foto anche inedite, se vuoi esagerare prendi quella inglese che è L.E.
Il live è assolutamente inedito io stesso l’ho ascoltato per la prima volta, si parla di materiale ufficiale i T.C. e i bootleg non fanno testo.
Non possiamo fare una colpa alla SUB POP di non essere una grande major, questo non sarebbe coerente, hanno fatto quello che potevano e sono sicuro al meglio delle loro possibilità e in piena crisi economica.
Non sono ottimista sono realista, se guardo la mia collezione e prendo in mano il WTLO non vedo un prodotto fatto male, anzi vedo un cofanetto completo ricco di inediti, ben fatto nella forma e ricco nei contenuti, 4 dischi di materiale che viene pubblicato e (escluso i super collezionisti) ascoltato per la prima volta.
La traccia che contiene la versione embrionale di Scentless Apprentice vale l’intero cofanetto, avere la possibilità di seguire come nasce e si sviluppa la canzone partendo dal riff di Grohl è fantastico.
Esteticamente è uno dei box set più belli che ho visto, la placca metallica serigrafata è notevole e indica che c’e’ stata la volontà non solo di fare, ma di fare bene.
Per quanto riguarda la gestione del missaggio delle canzoni, sono stati corretti gli errori fatti ad esempio su NIRVANA, il Live at Reading suona benissimo School è da pelle d’oca, mentre l’esclusione di una traccia su alcuni formati è inaccettabile, anche se la possibilità di avere il concerto completo comunque rimane.
I nirvana sono durati poco, questo è fondamentale, è stato pubblicato quasi tutto, la mia speranza è che si decida per una via “materiale” per la realizzazione di Nevermind Legacy Edition, riproduzione dei master originali su nastro, riproduzione del contratto con la Geffen, copie dei pass scaletta del concerto al Paramount e sua pubblicazione su Cd e vinile a seconda delle edizioni, il Cd potrebbe essere doppio uno con un missaggio attuale, e uno con la versione “grezza” pre Wallace, foto e testi per confezionare un libro ci sono…insomma, non è stato fatto tutto male e la possibilità di avere tra un anno tra le mani un prodotto ben fatto è concreta.gatto4PartecipanteFarà piacere a qualcuno sapere che la nostra edizione, quella Europea risulta più curata dell’originale Usa.
Se il Cd è per entrambe le versioni di uguale qualità, non si può dire lo stesso della confezione.
La carta usata per stampare il booklet è al tatto più ruvida e di conseguenza la qualità delle immagini ne risente, le immagini Usa sono leggermente più grandi della versione Europea e avendo mantenuto la stessa dimensione del booklet, sono state tagliate ai margini perdendo alcuni particolari.
Si tratta ovviamente di differenze minime, anche se le foto Europee sono migliori già al primo confronto, ma per i collezionisti più attenti sono pur sempre particolari degni di nota.
L’edizione per il ventennale di Bleach è veramente un ottimo prodotto ben fatto sotto tutti i punti di vista, l’unico neo è non avere separato il Live dal cd in studio, se lo avessero fatto i signori della Sub Pop avrebbero realizzato con il materiale a loro disposizione il miglior prodotto ufficiale uscito fino ad’ora, secondo solo al cofanetto WTLO, che per confezione e quantità di materiale inedito resta ancora al primo posto.
Adesso tocca alla Geffen accettare la sfida e rispondere come si deve con l’edizione speciale di Nevermind.gatto4PartecipanteKurt74 – 25/11/2009 23:25
infatti io l’ho presa dalla subpop direttamente 🙂
a proposito ma qualcuno ha gia’ comprato da loro ?= non mi e’ arrivato ancora nulla e sono passate alcune settimane
Acquistato il 2 Novembre, spedito da Seattle il 6 Novembre e arrivato questa mattina 27 Novembre.
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