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17 Febbraio 2010 alle 13:32 #31651Polly12Partecipante
Si va bè, avrei dovuto mettere come mio solito “?!” ico08
Comunque era una pseudo-domanda.
Si infatti, cosa dovrebbe esserci di personale?! 😉
Don’t worry ico0219 Febbraio 2010 alle 11:50 #31622RixxPartecipanteTutto chiaro,ma penso che il discorso debba a ‘sto punto dividersi tra “collezionisti di materiale ufficiale E bootleg” a “collezionisti di registrazioni”,il che è un pelo differente.
Una delle più grandi fortune che un fan dei Nirvana può avere è quella che la band è stata (quasi) da subito amata,tanto che fin dagli esordi ai concerti c’era sempre qualche appassionato munito di registratore o telecamera e così moltissime esibizioni sono riuscite a passare alla storia sotto forma di documento audio o video.Ai gloriosi tempi dei bootlegs (quelli stampati professionalmente e venduti un tempo alla luce del sole) le registrazioni live erano la manna di un pò tutti,sia di chi le produceva (immaginatevi i soldi fatti da costoro praticamente a costo zero e senza mai pagare i diritti di sfruttamento…) sia per chi collezionava.Era l’unico modo per ottenere piuttosto semplicemente un buon numero di registrazioni della loro band preferita.
I tempi poi sono cambiati,i bootlegs diventati ufficialmente illegali,moooolta gente del giro è finita in gattabuia (circolavano leggende riguardo un gruppo di bootleggers dell’area romana che invitata i “colleghi” austriaci e belgi per discutere dei piani futuri a base di festini conditi di cocaina….) e negli anni recenti la larga diffusione di internet ha favorito il fenomeno di file sharing,diventando il principale punto di riferimento per i collezionisti della “nuova ondata”. Il fatto è che i bootlegs,per quanto la produzione totale sia sconfinata,rappresentano comunque una minima parte delle registrazioni che compongo il “corpus” dell’attività dal vivo dei Nirvana. Nel giro degli ultimi dieci anni i collezionisti si sono fatti più smaliziati,si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di “ripartire da zero”,scovando loro stessi le sorgenti da cui gli stessi bootleg erano tratti,e ricostruendo con fare certosino tutta la cronologia live,riuscendo in parecchi casi a scovare sorgenti dal suono decisamente migliore di quelle dei bootlegs (molto spesso pessime o riproposte da altri bootlegs ma con un titolo differente…).
Inoltre sono saltate alla luce moltissime registrazioni che nei bootleg non sono MAI comparse,rendendo ancora più corposa l’opera di recupero.I collezionisti odierni hanno catalogato le loro registrazioni in base al formato della sorgente,alla sua generazione,ai tagli,alla qualità,alla durata,al confronto con altre sorgenti del medesimo concerto… tutte cose che in un bootleg non si potevano trovare:ai tempi era “questo c’è e questo prendi”,e più di una volta ci si trovava a spendere 20 mila lire per un cd dal suono pessimo e date e luoghi sbagliati indicati sulla copertina (ho un bootleg intitolato “Smells Like Nirvana” che all’interno non indicava nemmeno la data e il luogo,ma solo un ipotetico “recorded live in 1991″… Solo anni dopo scoprii che era il festival di Reading,ma il fatto è che lo comprai perchè il negoziante aveva applicato un’etichetta con scritto “Live registrato in Italia – suono molto buono” e invece era una mezza merda!).Quindi,da un lato sono sopravvissuti i collezionisti di materiale “tangibile” (registraz. ufficiali e bootlegs),dall’altro vi sono i puristi,i fan “hardcore”,quelli che vogliono tutto lo scibile al meglio della qualità e soprattutto pretendono che sia gratis,non perchè tirchi ma perchè non vogliono che ci sia ancora il medesimo sfruttamento che ci fu coi bootlegs nei primi anni ’90.Intendiamoci:il successo dei Nirvana ha arricchito un sacco di parassiti che con loro non avevano nulla a che fare,e tra i primi della lista ci sono sicuramente i bootleggers. Invece chi si sbatte per recuperare registrazioni (e credetemi,NON è facile) lo fa solo per pura passione e senza tornaconto personale,se non quello di riportare alla luce lo scibile.
Intendiamoci: anch’io non è che sia contrario al fascino dei bootlegs:sono cmq reperti tangibili di un’epoca mitica e in alcuni casi rappresentano icone dal valore collezionistico notevole (alcune prime tirature sono tutt’oggi bocconcini slurposi da accattarsi),ma ora c’è la possibilità di recuperare registrazioni migliori e a costo zero,ed è questo quello che realmente conta.Ci interessa di più il supporto o la musica? E’ quello il dilemma. E il problema è che se prima i bootleggari erano l’unico punto di riferimento,ora sono loro (non del tutto scomparsi) che si “rivolgono” al giro collezionistico per RUBARE il lavoro altrui,concepito unicamente per passione e senza scopo di lucro,e farne puro PROFITTO. L’esempio del cofanetto sopra postato è lampante: quella è una raccolta realizzata da un fan che ha selezionato le migliori sorgenti disponibili sulla piazza e ne ha svolto un certosino lavoro di remastering. Quella roba è nata come “Loose Ends” (ora è in giro la versione riveduta,corretta e ampliata conosciuta come “The Chosen Rejects”,4 cd tra demo,materiale in studio,rarità live e broadcast radiofonici e televisivi!) ed è finita su bootleg (svariati bootlegs) con differenti nomi,questo ovviamente SENZA il consenso della band e SENZA il consenso dell’appassionato che s’era dedicato alla causa no profit. E’ questa la cosa brutta della situazione e il pomo della discordia. Anche perchè all’epoca i bootleggers fornivano concerti introvabili perchè avevano accesso a materiale di prima scelta (spesso “spedendo” i loro sgherri al concerto col proposito di registrarlo per pubblicarlo),ora invece non è più così (molti nastri inediti sono stati confiscati e distrutti dalle forze dell’ordine nel periodo in cui i bootlegs erano stati dichiarati illegali) e quindi chi vuole arricchirsi a costo zero non deve far altro che scaricare il concerto e stamparlo a suo nome.
Ecco perchè io,Libero a altri cerchiamo sempre di prendere le distanze da certi tipi di pubblicazioni: sappiamo già che possiamo averle gratuitamente da chi le ha realizzate per passione piuttosto che pagare profumatamente per avere lo stesso “prodotto” con una confezione un pelo più sontuosa. Ma i tempi dei “pezzi unici” sono finiti come quelli dei bootlegs: per questo motivo,a meno che non mi pubblichino qualche concerto che VERAMENTE non è disponibile nel giro dei collezionisti,io farò sempre il possibile per informare la gente ed evitare che spenda inutilmente i soldi allo scopo di arricchire chi non se li merita.
Diverso il discorso per quei bootlegs ormai divenuti pezzi da collezione,ma per quelli nuovi o usciti recentemente…vade retro!!19 Febbraio 2010 alle 12:54 #31637SappyModeratoreKurt74 – 15/2/2010 21:56
Raga non dimentichiamo che le opinioni altrui valgono almeno almeno quanto le proprie.
Io sono collezionista e capisco perfettamente ed ammiro chi, gratuitamente e per passione, mette a disposizione di tutti il proprio lavoro.
Ma non faccio nessuna colpa a chi, attratto da un bel packaging, decide di spendere un tot di soldi per avere qualcosa di “bello”, se dietro al bello c’e’ qualcosa di interessante ancora meglio. Dove c’e’ gusto non c’e’ perdenza.Io non riesco a scindere il collezionismo dal supporto, non contemplo l’essere collezionisti di mp3, saro’ all’antica ma il supporto e’ quello che da’ quel non so che di patologico al collezionista, quindi finche’ una ricerca di materiale non mi diventa supporto stampato con copertina non mi affascina.
credo che sia errato il tuo ragionamento…..io penso che il supporto stampato cn comertina sia secondario….un vero appassionato guarda il contenuto del cd…no la copertina! quella è secondaria!
19 Febbraio 2010 alle 13:09 #31623RixxPartecipanteBeh Sappy… i collezionisti sono un razza strana. ico01 Una copertina è importante quanto il contenuto,per loro.Alcuni collezionisti si comprano prime edizioni limitate (pagandole profumatamente) senza nemmeno togliere l’imballo.Insomma non le ascoltano nemmeno,ma non è questo il punto: per alcuni un disco è il mezzo da cui fruire la musica,per altri è oggetto di mera collezione.La migliore è la via di mezzo: chi compra i dischi rari,li tiene con cura e ogni tanto li ascolta anche. Ma non si può certo criticare chi colleziona al solo fine di appendere i dischi alla parete:ognuno coi propri soldi e le proprie passioni ci fa quello che vuole,chi siamo noi x giudicare? ico02
19 Febbraio 2010 alle 16:14 #31644gatto4PartecipanteOk, ma le divisioni in categorie sono sempre un pò rischiose sia chi colleziona materiale ufficiale/Bootlegs e sia chi colleziona registrazioni/TC cerca sempre la stessa cosa, la migliore versione del tal concerto o della tal canzone, cambiano i canali che sfruttano per avere ciò che si cerca, ma il fine è lo stesso.
L’unica divisione che coerentemente si potrebbe fare oggi è tra chi vuole spendere i suoi soldi e invece tra chi non li vuole spendere e non entro nel merito delle motivazioni, sarebbe presuntuoso e poco costruttivo.
Non penso che i fan Hardcore ( sempre che esistano veramente ) siano quelli che nati con i Bootlegs hanno poi deciso di dedicarsi al TC, attirati sicuramente dall’ottima qualità di alcuni file e dalla vastità del catalogo a disposizione, ma anche dalla facilità della ricerca ( non credo debba elencare le differenza tra cercare un disco nelle fiere e nei mercatini, dal cercare le stesse canzoni usando internet…)ma anche dalla completa economicità dell’operazione.
Che poi ci sia la pretesa che il materiale debba essere gratis, non lo posso capire, vantare pretese su cose di cui non si può dimostrare la proprietà è un po diciamo…rischioso.
Chi come me ha sentito Smells Like Teen Spirit per radio un pomeriggio qualsiasi del 1992 e da allora si è innamorato dei Nirvana, iniziando una collezione che sa già sarà infinita e proprio per questo affascinante e impegnativa sia economicamente che fisicamente e che non ama i file perchè snaturano il concetto di ” oggetto bello da collezionare “come si dovrebbe classificare ?
Il supporto, per i collezionisti ( e mi pare di capire che qua dentro ci sia chi non ha la minima idea di cosa significhi COLLEZIONARE cosa accettabilissima e comprensibile ci mancherebbe, ma attenzione con i giudizi affrettati ) non si può considerare di importanza marginale…anzi è fondamentale !!
Se andate ad una mostra sul rock al muro vi appendono il disco d’oro di tizio, non le note che compongono l’intero disco.
Una serie di vinili ufficiali in ottimo stato ha ( e avrà sempre sia chiaro ) 1 miliardo di volte più valore della sua sorgente originale scaricata tramite TC.
Ho scritto 1 miliardo di volte per rendere l’idea ma in realtà il paragone non esiste, semplicemente perchè i TC dal punto di vista collezionistico non hanno valore, almeno fino a quando non guadagnano un corpo fisico e tangibile, ( l’esempio del Boot in foto ) acquisendo quindi anche il valore “materiale” di bellezza, non è questione di punti di vista o di differenti approcci al problema, è che se una cosa non la puoi ne comprare ne vendere non acquisterà mai valore ne oggettivo ne collezionistico ( che ha 2000 parametri da considerare ).
Ora preciso che alla base di tutto questo ragionamento c’è la volontà di spiegare la differenza tra collezionismo chiuso e collezionismo aperto, se una cosa ha valore solo perchè gli e la da il propietario ( come nel caso dei TC ) non può considerarsi collezionabile, provate a scambiare 10 dischi di TC di ottimo livello con un Bootleg scrauso se ci riuscite.
Il collezionismo aperto è quello che offre la possibilità di scambio tra materiale di vario genere ma di pari o quasi valore, un bel vinile con 2 cd originali, un ottimo Boot Jap con 2/3 singoli ufficiali, o che consente a me di spendere 100 euro per un pic. Australiano o a tizio di spendrne 2500 per Love Buzz originale e via dicendo, il collezionismo chiuso è quello che consente lo scambio di materiale avente la stessa origine e lo stesso formato ma che non consente nessun tipo di ingresso nel collezionismo tradizionale, chiuso appunto quindi senza possibilità di uscire dai suoi canali limitati, a meno che non ci pensi il cattivone di turno.
Troppo semplice liquidare chi ha prodotto e distribuito Bootlegs indicandoli come truffatori, parassiti, approfittatori, senza il loro lavoro impegnativo esattamente come quello di chi seleziona i file in rete, stampare incidere e distribuire qualsiasi cosa non è così semplice, ma molto più rischioso dopo che furono cambiate le leggi ( comunque sia chiaro sono problemi loro ), tanti di voi non avrebbere avuto la possibilità di ascoltare un concerto dei NIRVANA.
Vorrei più coerenza almeno da Rixx che dimostra di sapere quello che scrive e di contribuire in modo civile alla discussione, dici che apprezzi alcuni Bootleg e che ne senti il fascino ma sono stati prodotti sempre dagli stessi “criminali”, non è che perchè oggi essendoci la possibilità di avere una cosa gratis di colpo bisogna cambiare il giudizio su chi vendeva prima la stessa cosa.
Anche il punto in cui specifichi che i produttori di Bootlegs “sopravvissuti” sfruttano il lavoro degli appassionati per dare forma ad una raccolta un pelo più sontuosa ( e qui ne potremmo parlare perchè per me esteticamente quell’oggetto è bello senza giri di parole ) non è propriamente completo in quanto anche gli appassionati selezionano scaricano e si scambiano materiale non di loro proprietà, e senza autorizzazione.
Assolutamente vero che non ne fanno lucro e che lo scambio avviene pear to pear , ma non possono vantare diritti di nessun tipo sull’utilizzo che ne verrà fatto e se non possono impedirlo è perchè nuovamente lo ripeto non è proprietà loro.
Non esiste differenza tra Bootlegs nuovi o vecchi il tempo è una convenzione, Bootlegs che 20 anni fa snobbavo oggi valgono soldi e sono considerati di buon valore, quando furono stampati i cd SMALL CLONE non se li cagò nessuno e sicuramente tanti dissero che comprarli era INUTILE e così facendo arricchivi chi non se lo meritava.
SE chi li ha fatti ha fatto i soldi buon per loro, si vede che c’era bisogno di quel prodotto e che i fans lo volevano, se oggi si vendono i bootlegs ricavati dalle selezioni PTP è perchè il contenuto è ottimo ( bravo a chi ha selezionato i file ) e perchè sono confezionati molto bene ( bravo a chi da una forma curata ad’ un contenuto di valore) non è il caso di schierarsi di qua o di la si rischia di fare una guerra dove il paese da difendere non è ne il tuo ne il loro.
Quello che conta per me è che ci siano prodotti ufficiali e Bootlegs di qualità che finiranno per rendre la mia collezione più prestigiosa di quello che oggi è, fare di tutto questo un discorso etico sui buoni principi di alcuni e i cattivi propositi di altri è molto difficile…19 Febbraio 2010 alle 18:53 #31624RixxPartecipanteNel mio caso,il paese da difendere è il mio,visto che sono dalla parte della barricata di chi si prodiga a recuperare registrazioni amatoriali (e non) da ridistribuire gratuitamente. Per inciso,qualora l’Italian DVD Project venisse bootlegato di certo la cosa mi amareggerebbe parecchio:significa che qualche stronzo ha atteso il momento in cui lo distribuirei,lo scaricherebbe,ci farebbe una bella copertina e lo rivenderebbe a suo nome. Può capitare,purtroppo,ma non mi sembra certo corretto e lo stesso si potrebbe dire di molti altri esempi.
Anche all’epoca i bootleggers non c’andavano molto per il sottile:molte dellle sorgenti pubblicate provengono da nastri del TC d’epoca,quelli che si scambiavano gli appassionati.Alcuni venivano pagati per il nastro,altri no. Ergo,venivano derubati: in particolare ricordo una conversazione avuta con taper dell’epoca anni 80-90: molte sue cassette ogni tanto sparivano (perchè prestate o semplicemente “scomparse”)e tempo dopo ritrovava la medesima sorgente pubblicata su bootleg. Il discorso,in sostanza,non cambia ai giorni nostri.
Un tempo era una figata comprarsi un bootleg,ora -al di là di alcuni casi limite- non ci vedo più la stessa bellezza,forse perchè la ritengo una spesa inutile (a meno che non voglia proprio acquistare un determinato disco-ad esempio non mi dispiacerebbe recuperare la prima stampa di In The Bloom… ico01 ). Inutile perchè se si deve prestare attenzione al mero contenuto,questi è disponibile gratuitamente e non ne faccio certo una questione economica: è una questione di principio,punto. Distribuire gratuitamente,per passione,contribuisce a far girare il nome della band e la musica e non intacca negativamente le vendite a livello ufficiale.
Produrre e vendere bootlegs per profitto serve unicamente a fare la gioia di una fetta di mercato (nero) che acquista per collezionismo,ma soprattutto arricchisce chi agisce totalmente al di fuori della legalità.E questo non va bene.
Possiamo perdere ore nel discutere sull’importanza e il valore dell’oggetto concreto (bootleg),ma queste motivazioni convergono sulla tua parte della barricata,quindi sì:ne stiamo facendo una questione di punti di vista differenti,nè più nè meno.
Certo ci sono le contaminazioni:nulla mi vieta di collezionare chicche ufficiali e originali (anch’io qualche anno fa spulciavo le fiere del disco o cercavo le giuste auction su ebay) o anche bootleg se questi hanno per me un’interesse particolare,e per questo ti comprendo perfettamente. Un’altra persona che gradirebbe parecchio il tuo discorso è sliver.it (l’utente,che gestisce anche un sito a quel nome e che ti consiglio vivamente di visitare).
Ma,se parliamo di sbattimenti per recuperare registrazioni,dal mio punto di vista non ci sono poi le grandi differenze che dici tu: scovare un disco raro è certamente più facile che scovare una registrazione unsurfaced (e te lo dice uno che ha contribuito a portare alla luce il mai bootlegato VERO concerto triestino del 16 novembre ’91,non quello apparso su Downtrotten che in realtà è il concerto di Mezzago,nonostante data e luogo riportati sul booklet dicano il contrario…) e anche recuperare le registrazioni già disponibili non è poi così facile: occorre sapere dove andare a pescarle. Devi tenere conto che il collezionista hardcore (a tuo modo lo sei anche tu) disprezza i formati compressi (mp3 ecc) e quindi il Mulo,youtube e derivati sono portali banditi. Inoltre,tieni in considerazione che fino a 5-6 anni fa l’ADSL non era certo diffusissima e che per recuperare registrazioni occorrevano la stessa pazienza,determinazione e impegno necessari a scovare un disco raro,perchè bisognava spulciare le tradelist,spedire i supporti vuoti o quelli in cambio,pregare che le poste non perdessero il pacco,se erano VHS bisognava sbattersi a copiarle,ecc ecc. Insomma non propriamente una passeggiata,soprattutto quando si scambia con gente estera (ricordo i 3 mesi di attesa per un bramato pacchetto dal Canada…) .
Ora è tutto più facile ma è solo perchè le condizioni attuali lo permettono:per arrivare a questo sistema abbiamo dovuto attendere pazientemente.Cambiando un attimino discorso,la domanda sorge spontanea: sei anche tu uno della ristretta cerchia di utenti che ha avuto modo di vedere i Nirvana dal vivo? ico03
20 Febbraio 2010 alle 11:05 #31594Kurt74Amministratore del forumMOlto interessanye questa discuissione, la rileggero’ con calma e diro’ la mia, nel frattempo velocemente dico che comprero’ appena disponibile il bootleg dell’Italian DVD Project 🙂
OGGI FACCIO L’ACQUISIZIONE DELLA CASSETTA – SORGENTE VHS diretta del venditore – PAL – NO NTSC CONVERSION
20 Febbraio 2010 alle 11:45 #31625RixxPartecipanteLello,ma tu mica eri quello contrario ai bootleg?
Già m’incazzo perchè qualcuno ha messo il trailer su youtube col titolo “DVD BOOTLEG 11/19/91 INTERVIEW”,la cosa mi fa girare non poco le sfere…A scanso di equivoci lo dico ancora: il nostro progetto NON è un bootleg,non è inteso come tale e non sarà mai messo in vendita.Evitiamo confusione su questo aspetto,please… Anche perchè ne ho parlato troppo e l’ultima cosa che voglio sono ripercussioni di qualsiasi natura.E’ un progetto NO PROFIT,fatto da appassionati per appassionati,non conterrà materiale già ufficialmente pubblicato e sarà distribuito gratuitamente (dove,non lo dirò mai pubblicamente).Per quanto riguarda l’acquisizione,bella storia,poi fammi sapere com’è la qualità.Mi manca giusto uno spezzone da concerto milanese da aggiungere,per completare l’opera:chissà mai che il tuo transfer possa proprio fare al caso mio! ico03 (per dettagli,scrivimi via email)
20 Febbraio 2010 alle 11:56 #31595Kurt74Amministratore del forumera una battuta, c’e’ l’iconcina a dimostrarlo.
Per i boot dico solo, come sta dicendo Gatto ed anche tu quando dici “chi siamo per giudicare”, che non si devono criminalizzare le persone che comprano un boot perche’ bello, perche’ ha una bella copertina, perche’ ha del materiale che non conosce, per curiosita’, per collezionismo, ecc. E’ una scelta ed il lello collezionista deve avere in mano una copertina ed un cd stampato per essere appagato.
Che poi dietro ci possa essere un mondo di gente che lo fa solo per soldi puo’ essere, ma anche no’, ad esempio tu potresti mettere in piedi una societa’, magari con sede alle baleari, e stampare il tuo bel bootleg. Per me sarebbe una scelta positiva ed io correrei a comprare il tuo “bootleg ufficiale”.Non tutto e’ bianco e nero, chiedo solo di rispettare le scelte altrui e di accettarle.
La questione e’ complessa, ad esempio mettiamo che tu scelga di mettere sul progetto qualcosa della mia vhs, poi un tizio senza scrupoli fa un boot per fare soldi, da un lato mi roderebbe che io ho comprato la cassetta, conservata per tanti anni, comprato l’atterzzatura per riversarla, impiegato il tempo per farlo, e poi un altro tizio senza chiedermi il permesso ci guadagna, dall’altro io personalmente non avrei il coraggio di imastire una operazione economica rischiando di mio per stampareun boot e cosi’ me lo ritroverei stampato senza essermi minimamente impegfnato, e questo lato mi piace.
Ripeto, non tutto e’ bianco e nero, non si deve essere estremisti, TC buono boot Cattivo, non va cosi’.
Mi roderebeb di piu’ che la mia sorgente andrebbe in giro nel circuito TC senza che io fossi citato come possessore dell’originale ed autore del riversaggio, che non il vedere il lavoro su un boot.
20 Febbraio 2010 alle 12:33 #31633ThebeatterModeratoreIo sono già pronto con il banchetto in Senigallia a vendere il lavoro di Rixx!!!!! ah ah ah ah ah
20 Febbraio 2010 alle 12:51 #31611liberoPartecipanteCome vorrei essere un commerciante di dischi nel tuo quartiere
per infilarti sullo scaffale un qualcosa che non non hai mai visto e nè sentito dei Nirvana:ma sai che faccio però,perchè mi
pare di aver capito che a voi “veri” collezionisti interessa più il cd stampato,la bella copertina PIRATA
che la qualità del suono e la completezza dell show, te lo infilo ad un prezzo esorbitante ai limiti del vostro masochismo.
Ma fatemi il favore..sarei così contento di spillarvi tanti di quei soldi che non avete idea e voi sarete contentissimi
di quella copertina stampata e magari con tanti di quegli errori(vedi sopra ciò che aveva scritto Rixx del boot di Milano)che non avete idea e tenete per buono!
Dopotutto,quello che hai ripetuto fin’ora E’ QUELLO CHE VI INTERESSA”..L’AVER SPESO SOLDI PER UN PRODOTTTO NON UFFICIALE
da appoggiare sopra un mobile e ogni tanto riaprirlo e guardare la bella confezione.
Ricordatevi anche che io mi fregherò le mani su di voi e non sarete nemmeno i primi e ne gli ultimi..
Ripeto:con i tempi che corrono fatevi furbi e non fatevi fregare.
Tu hai scritto: “Mi roderebeb di piu’ che la mia sorgente andrebbe in giro nel circuito TC senza che io fossi citato come possessore dell’originale ed autore del riversaggio, che non il vedere il lavoro su un boot.”Ma è chiaro che saresti citato nel giro dei TC ma non in quello degli scaffali dei boot che acquistate voi!!!!!!!!
20 Febbraio 2010 alle 16:55 #31596Kurt74Amministratore del forumKurt74 – 20/2/2010 12:05
OGGI FACCIO L’ACQUISIZIONE DELLA CASSETTA – SORGENTE VHS diretta del venditore – PAL – NO NTSC CONVERSIONSono dfavanti al videoregistratore, gestiti tutti i settaggi al meglio, fatta pulizia testine, qualita’ carina a monitor, attaccato convertitore comp-dv…..
LASCIATO A CASA IL CAVO
noooooooalla prossima rixx 🙂
spero che riesca a farlo, che entri nel giro TC, che libero abbia il coraggio di mjettere in piedi un bootleg vero aprendosi una partita iva, stampando i cd in fabbrica, stampabndo le copertine, venire a napoli amettere su una bancarella il boot della mia vhs, ed io lo compro felicissimo 🙂
20 Febbraio 2010 alle 19:15 #31626RixxPartecipanteKurt74 – 20/2/2010 12:56
Mi roderebeb di piu’ che la mia sorgente andrebbe in giro nel circuito TC senza che io fossi citato come possessore dell’originale ed autore del riversaggio, che non il vedere il lavoro su un boot.
Ehm..come detto mesi fa,stiamo valutando l’ipotesi di omettere qualsiasi nome (ringraziamenti inclusi) per evitare di ritrovarceli poi su qualsiasi eventuale bootleg che potrebbe esserne ricavato.Sinceramente io non ce li vedo bene il mio e il tuo nome (più quello di molti altri) se poi si rischia di ritrovarseli su un bootleg: metti che poi chi di dovere si attiva e fa le sue belle ricerchine,da chi pensi che andrebbero? Di certo non da chi ha realizzato anonimamente il bootleg e fatto i soldi.
Queste cose non si fanno per “la gloria”,si fanno per passione.Si fanno perchè si vuole che certo materiale ingiustamente dimenticato venga riportato alla luce e circoli liberamente tra gli appassionati. C’è chi ci mette nome e cognome,c’è chi non lo mette.Io personalmente non lo (li) metterei.Tornando in topic,personalmente io non ho mai dato giudizi negativi su chi colleziona bootlegs. Ognuno coi propri soldi ci fa quel che vuole,e in fin dei conti si parla di collezionare per passione: che siano francobolli,farfalle,mutande usate,dischi originali o bootlegs il discorso non cambia.
Non dico neppure peste e corna di tutti i bootleggers dell’epoca: alcuni sicuramente lo facevano per passione (non tutti,però) e ci guadagnavano anche. Però alla fin della fiera il bootleg è una furbata su cui ci hanno mangiato ingiustamente in molti,e questo non bisogna mai dimenticarlo. Non è tanto uno spregio nei confronti delle multinazionali che gestiscono la band,lo è nei confronti dell’artista che non si vede riconosciuti i giusti diritti sulla musica che egli ha scritto e non può assolutamente controllare il prodotto (col risultato che su 10 bootleg prodotti,4 risultavano veramente buoni e 6 erano scadenti).Fare finta che i bootlegari siano tutti santi anarchici contro le major e che il loro lavoro era solamente un servizio nei confronti degli appassionati è roba che non sta in cielo nè in terra..Ripeto: c’è gente che c’ha fatto TANTI soldi (vedi l’aneddoto dei romani che festeggiavano a suon di cocaina…),e in modo incorretto.
Quindi nessuno vuole criticare Gatto,ci mancherebbe altro…La sua è una passione come la mia.Io dico solo che è bene tener presente che se molte teste sono cadute,dal vecchio giro dei bootleggers,è perchè una ragione c’è.21 Febbraio 2010 alle 11:35 #31597Kurt74Amministratore del forumbootleg: perfetto, cosi’ si deve ragionare, io se voglio comprare bootleg non devo sentirnmi dire che sono un cretino, e’ una passione, e contemporaneamente so e posso tranquillamente criticare il mondo di mangiasoldi che c’e’ dietro. se posto, come ho fatto tempo fa, la com,pertina di un boot comprato, oppure in quel caso mi aveva colpito il prodotto come pacaging e come tecnologia, nel senso che era sia cd audio che cd dati, non voglio leggere accuse di essere un coglione, ma magari info sul boot da chi e’ piu’ addentyro di me nel TC del tipo, non e’ un buon boot, esiste quella registrazione migliore sul tal de tali boot, oppure si bello un gran concerto, nel goro TC e’ entrato in data tal de tali ed e’ stata ritrovata da tizio.
in poche parole rispetto per le passioni altrui.
Questione nomi: la mia idea e’ di non entrare direttamente nell’italian DVD project, ma di sottoporre direttamente al mondo TC, col tuo aiuto, il mio riversaggio, sul quale voglio mettere un riferimento, non so ancora se il mio nick o il nome reale (si, sono ancora egocentrico). poi tu in autonomia se vuoi usare qualche parte per il tuo rpogetto sei il benvenuto, e li’ decidi tu invece la questione dei nomi. Non so come ti stai organizzando, una cosa e’ mettere il nome di chi ha fatto il dvd project, una cosa e’ mettere il nome dell”autore” dei vari pezzi usati ed altra cosa ancora e’ non mettere assolutamente nulla.
Come e’ la prassi TC ? Ogn’uno fa quello che minchia vuole, oppure tu ad esempio se usi 20 contributi chiedi il permesso ai 20 riversatori ?21 Febbraio 2010 alle 14:51 #31645gatto4PartecipanteOk Rixx, il tuo punto di vista è chiarissimo e condivisibile, in effetti sono sfumature più o meno marcate che differenziano i nostri diversi modi di vedere le cose, le motivazioni di fondo sono le stesse, io sono un collezionista amante del prodotto completo, tu mi sembra di capire che lo eri e poi sei passato ad’ un opera mirata alla ricerca e divulgazione di materiale “unsurfaced”, rinnovo i complimenti a te e a chi come te fa un lavoro per gli appassionati.
E rivedo il mio punto di vista, quando ho scritto che è semplice farlo sono stato superficiale e alla luce di quello che hai scritto ammetto di avere imparato qualcosa di nuovo sul mondo dei TC che per me è ancora in gran parte da scoprire.
E’ da mettere in conto comunque che impedire la trasformazione di un lavoro valido da TC a Boot è ovviamente impossibile, per la natura stessa del prodotto, che è troppo semplice da trasformare, e troppo difficile da gestire e controllare, l’unica consolazione ( e secondo me non è cosa da poco ) è che se mai il vostro lavoro dovesse divenire Boot è probabile che diventerà un’ ottimo Boot, non solo per il contenuto ma anche per la cura nella realizzazione, oggi se non curi l’ immagine non vendi e chi Bootlegga questo lo sa, a modo loro sono professionisti.
Non ho espresso commenti positivi sui Bootleggers ne ne ho fatti di negativi, la mia linea di pensiero è neutrale mi fa comodo che ci sia del materiale in giro che io possa procurarmi per ampliare la mia collezione il prodotto alla fine arriva comunque ad una persona che ne apprezza a fondo il suo valore.
Da appassionato è una tristezza leggere ( non è il tuo caso ) che c’è chi pensa che chi colleziona Bootleg sia meno furbo /informato/preparato di chi si dedica ai TC beh è francamente imbarazzante, siamo alla superficialità massima, scrivere che chi spende per qualcosa che desidera è masochista solo perché può averlo simile e gratis, non merita commenti.
Un altro errore è pensare che il passaggio da collezionare Boot a collezionare TC sia un’evoluzione logica e una crescita del collezionista…ma quando mai !
Sono 2 cose diverse che come ho scritto sopra vivono in 2 mondi paralleli e che difficilmente entreranno in contatto.
Conosco Enrico e ho già avuto modo di comunicare con lui, il suo lavoro è monumentale e utilissimo.
I Boot sono zeppi di errori, lo sanno anche i muri l’esempio da te citato lo conosco bene e come me molti altri che li collezionano, ma se leggi con attenzione quello che ho scritto in post precedenti vedrai che quando parlo della ricerca dei Boot parlo di versioni con l’audio migliore o delle versioni più complete in commercio del tal concerto, questo non significa andare in giro per bancarelle e comprare tutto quello con su scritto Nirvana solo perché ha una bella copertina.
Bisogna entrare nell’ottica che alcune persone che collezionano Boot siano molto preparate e sanno come stanno spendendo i propri soldi e non sono ne sprovvedute ne poco furbe ne masochiste.
Il giro dei Boot dal punto di vista della diffusione del nome Nirvana serve più del giro dei TC, perché i TC non sono disponibili a tutti ma vengono scambiati solo tramite certi canali e spesso solo tra addetti ai lavori, è più facile che un ragazzino venga a conoscere i Nirvana tramite un Boot su una bancarella che tramite un TC diffuso solo tra appassionati.
Per quanto riguarda il vostro progetto lo trovo molto interessante e di sicuro di alta qualità, scrivendo mi è venuta un’idea malsana potrei affiancare ad’ ognuno dei Boot della mia collezione la sua versione TC, intendo proprio fisicamente lasciando uno spazio vicino al CD dove un giorno inserire il TC con la migliore sorgente di quella registrazione, questo renderebbe ancora più completa la mia collezione, ma per ora non se ne parla mi dovrei dividere in 3 per fare tutto quello che ho in mente, anche perché in casa mia non esiste un solo Cdr se non le copie di backup del PC !!!
Potrei riassumere la mia opinione dicendo che se dal punto di vista collezionistico il TC ha valore pressoché nullo, dal punto di vista della ricerca ha invece valore massimo e che quando queste due cose si fondono ottieni il massimo…forma e sostanza, 2 “stati” che vivono in simbiosi e che per raggiungere il massimo hanno bisogno l’uno dell’altro.
Si ho visto i Nirvana il 25/02/1994 all’allora Palatrussardi…5000 anni fa…ico01 -
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