Per dis-fonie e, di seguito, dis-grafie propriamente italiane vi è l’abuso degli INTERCALARI, congiunzioni errate o i “verba dicendi” inutili 🙂 (non so se è una prerocativa laziale… confermatemi da altre regioni)
“Cioè, diciamo che, vabbè, noccioè, teprego, stavo dicendo, allora, praticamente, teoricamente, in pratica, in teoria, dunque…”
Senza alcuna connessione con la conversazione! nulla è più fastidioso, a volte, dell’americano “I mean” o “you know, man” ma anche noi italiani non scherziamo! 🙂