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AndyilMattoPartecipante
beh…..allora ancora una volta possiamo dire che noi al sud siamo 10.000 anni indietro,
poi se qualcuno può smentirmi, sarò lieto di conoscere dei negozi che offrono questo servizio.AndyilMattoPartecipanteAppena messe capita che le corde si scordino anche in meno di 1 minuto
AndyilMattoPartecipantelibero – 18/1/2006 12:49 PM
C’è già un topic che parla d questo…
scusate nn l’avevo visto
AndyilMattoPartecipanteeh eh eh ico09 ico09 ico09
AndyilMattoPartecipantesi…..e fanno anche ah ed eh….
a volte pure uh….ihAndyilMattoPartecipanteBeh ogni tanto mi faccio risentire
AndyilMattoPartecipanteAnche io sarei venuto volentieri, sarebbe bastata solo mezz’ora di auto.
A saperlo prima mi sarei organizzato meglio con il lavoro e sarei scesoAndyilMattoPartecipanteCi risiamo. La spasmodica rincorsa al biglietto per i concerti di giugno di Bruce Springsteen (vedi News) si porta in scia le solite polemiche, i soliti ingorghi, i soliti disservizi congeniti, pare, ad ogni grande evento musicale che si rispetti (all’incazzatura degli esclusi si contrappone il sapore di conquista provato dai pochi fortunati che raggiungono l’obiettivo). Sembra di rivivere le scene di due mesi fa per gli U2 (vedi News): rivendite sul territorio rifornite col contagocce e subito svuotate di scorte, biglietti elettronici acquistati a prezzi che le commissioni e le spese postali gonfiano a dismisura rispetto al valore nominale stampato sul tagliando, lamentele per i call center intasati e non funzionanti che caricano costi aggiuntivi per tempi di attesa telefonica snervanti e spesso improduttivi. Col solito contorno di bagarinaggio e “scalping” internazionale, perché biglietti per i concerti italiani (ma anche nel resto del mondo) già si trovano sul famigerato sito globalticketservice e su eBay per centinaia di euro o di dollari.
Probabilmente queste cose succedono anche altrove, e il sito Backstreets.com riferisce che i biglietti per Rotterdam sono evaporati in sei minuti mentre la data di Dublino è andata sold out in 40 secondi, infrangendo proprio il record degli U2.
Ma intanto una fetta del popolo di Bruce, disposto a digerire prezzi non proprio confacenti a tutte le tasche (in Italia si va da un minimo di 50 euro più 7,50 di prevendita agli 85+12,50 della platea numerata), soffre e si dispera. Grazie anche al forum allestito sul suo sito Internet Barley Arts, società organizzatrice del tour, se n’è resa conto affidando ad una lettera aperta trasmessa a Rockol e pubblicata sul sito stesso, http://www.barleyarts.com, le sue repliche e riflessioni su quanto accaduto. “Indispensabile premessa”, scrivono Claudio Trotta e i suoi collaboratori, “è che la caccia al biglietto, la scontentezza, i possibili disservizi sono inevitabilmente legati alla grandissima richiesta, nettamente superiore rispetto all’offerta, che da sempre caratterizza i concerti di Springsteen, soprattutto in Italia”. “Abbiamo ricevuto critiche per il sistema di vendita”, ammette la Barley, “da alcuni perché il numero dei biglietti disponibili via Internet era insufficiente rispetto alla domanda, da altri perché difficilmente accessibile o accessibile solo con carta di credito. Tutti hanno lamentato lo scarso numero di biglietti disponibili in ogni prevendita, qualunque essa fosse. In generale abbiamo ricevuto un numero contenuto di proteste e svariate comunicazioni di ‘tutto bene’ da punti vendita e pubblico pagante (evidentemente quello che è riuscito a procurarsi i biglietti)”. Alla Barley difendono il loro operato sostenendo che avrebbero potuto “vendere con facilità tutti i biglietti dei 3 concerti o rendendoli tutti disponibili su Internet, senza limitazioni e senza preoccuparci della loro destinazione, o decidendo di venderli esclusivamente nei 3 palasport di Bologna, Roma e Milano. Entrambe le soluzioni però, molto meno onerose e impegnative da gestire per noi, avrebbero creato non poche limitazioni di accesso alla maggioranza del pubblico. Abbiamo quindi adottato il sistema che ci è sembrato più giusto e democratico, sicuramente perfettibile”. Il promoter entra poi in dettagli tecnici relativi ai meccanismi di prevendita e di comunicazione al pubblico, e risponde a chi ha lamentato inefficienze nella distribuzione elettronica dei tagliandi ricordando che la vendita su Internet riguardava un numero contenuto di biglietti (il 15 % del totale): “Ticketone, unico autorizzato alla vendita via Internet attraverso il sito ticketone.it, ha affidato circa metà della sua dotazione ai suoi punti vendita sul territorio”, scrive Trotta. “I biglietti disponibili fra web e call center (4000 suddivisi in 3 date) sono stati esauriti in meno di 1 ora per Milano, poco di più per Bologna e Roma. Quelli nei punti vendita (altri 4000 per 380 punti vendita) in circa 10 minuti nei punti vendita che sono riusciti a stampare l’esiguo numero di biglietti che il server centrale rendeva disponibile”. Un’ultima annotazione sul prezzo d’ingresso ai concerti del Boss: “Lungi da noi ritenere economici biglietti che costano da 50 a 85 euro e che con la prevendita arrivano a 97,50 euro. Tuttavia, il prezzo dei biglietti, come sempre concordato con l’artista, è oggettivamente in linea con gli altri paesi: in Germania, (dove Bruce suona in luoghi di dimensioni simili all’Italia) costavano fra i 60 e i 95 euro, in Irlanda e Francia fra i 70 e gli 85, In Inghilterra addirittura fra i 45 e i 75 pound, leggermente più bassi nei paesi scandinavi (intorno a 55 euro), fra i 75 e gli 85 dollari in USA. I biglietti per i concerti italiani sono in grande percentuale compresi nella fascia di prezzo più bassa, che in molti degli altri paesi è assente: oltre il 50% del totale di biglietti sia di Bologna sia di Roma è da 50 euro più prevendita, a Milano oltre il 60% è da 50 o 65 euro + prevendita. Il fatto è che nonostante i prezzi alti, che forse solo Springsteen e pochi altri si possono permettere, i biglietti sono andati esauriti in pochi minuti, acquistati da fans che hanno fatto anche 11 ore di coda di fronte alle prevendite (alcune delle quali molto bene organizzate, a quanto ci risulta, con cartelli che riportavano il numero di biglietti in dotazione) e che speriamo sinceramente possano godere di concerti all’altezza delle aspettative di noi tutti”.
Restano senza risposta altri quesiti: come quelli formulati da un lettore di Rockol che, a proposito dei biglietti acquistati su Internet, si chiede il perché la spedizione dei tagliandi costi 9,99 euro e le commissioni aggiuntive (pari al 4,8 % del prezzo unitario dei biglietti, a copertura delle percentuali incassate dalle banche per le transazioni con carta di credito) debbano appesantire di altri 2 euro e 40 a persona, nel caso dei biglietti meno costosi, il salasso a cui l’acquirente è sottoposto. “Bagarinaggio autorizzato”, come suggerisce polemicamente il lettore? Ci sarebbe piaciuto parlarne col dott. Marco Gualtieri, amministratore delegato di Ticketone: che al momento in cui scriviamo (tarda mattinata di giovedì, 21 aprile) ci dicono però essere in viaggio per Londra e irraggiungibile fino alla settimana prossima.AndyilMattoPartecipanteBeati voi che li al nord li potete ammirare sti concerti,
per le zone nostre, non passano nemmeno mortiAndyilMattoPartecipantenon so voi, ma a me sembra un cast più che decente
AndyilMattoPartecipantea me li hanno prestati, ho letto la prima pagina…
ho chiuso il libro e l’ho ridato a chi me l’aveva prestatoAndyilMattoPartecipanteQuesto papa ha la faccia simpatica….però il nome Benedetto XVI non mi piace ico03 ico03
AndyilMattoPartecipanteSliver sono daccordo con quello che dici tu….
effettivamente 20 (o passa) EURO per un cd prodotto in italia, per quanto poi il contenuto possa essere ottimo o meno,
sono eccessivamente troppiAndyilMattoPartecipanteX la cronaca….
il cd dovrebbe costare sui 20 €URI
AndyilMattoPartecipanteSicuramente è un’idea nuova….
ma anche io penso che non sia la via per uscire dalla crisi discografica.Anche a me non piace Dj francesco, però sicuramente potrebbe diventare un pezzo da collezione questo album
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