Ritalin. Arma di distruzione di massa.

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  • #16864
    Hurt
    Partecipante

    forse è scontato ma mi dispiace x le tue crisi ( pultroppo cè fin troppa gente che ne soffre )
    com ho una piccola domanda x te ( sempre tu voglia rispondere )
    so che è difficile parlarne , ma tu credi veramente che kualche aiuto nn ti dia una mano???
    io ho avuto vari problemi , e come hai detto tu io ne sono uscito dassolo( sfortunatamente nn del tutto )
    ma kom cio messo davvero tanto tempo a migliorare , e potrei ricaderci in ogni momento .
    farà cosi male un piccolo aiuto teurapetico????

    #16856
    dookie
    Partecipante

    nn farà male affatto un aiuto terapeutico:
    se ti fidi della persona
    se sei cosciente di ciò ke stai facendo
    se nn hai alternative migliori e
    se sei cosi debole da andare da qualcuno ke risolva i problemi pagando hai sbagliato
    se devi rivolgerti proprio da qualcuno va da un tuo amico o dai tuoi….
    almeno questa è la mia opinione
    ico03

    #16852
    AgoRum
    Partecipante

    40000 ragazzini in Italia sono sotto psicofarmaci…e solo bambini e ragazzini…chissà con gli adulti a quanti arriviamo…

    io credo che questo meccanismo del cazzo di produrre ricchezza ad ogni costo ci farà estinguere…e ce lo meritiamo perche siamo una merda…dovremmo essere tutti solidali tra di noi…invece siamo una specie assassina….unico dio il profitto…VAFFANCULO…

    chissà se i grandi signori delle case farmaceutiche daranno questi veleni ai loro figli…se ne guardano bene i lucrosi figli di troia…

    e poi altra cosa…guardando uno spettacolo recente di beppe grillo…è emerso il dato secondo cui i MEDICI (quindi persone che ben conoscono l’ambiente) non si fanno quasi mai OPERARE…..questo la dice lunga sull’attendibilità della medicina…..ci sono pillole che salvano la vita chiuse nel cassetto da anni…

    …ragazzi….stiamo uniti almeno noi…non ci facciamo trascinare dal “vortice”….ho paura CAZZO! ma cosa siamo diventati?

    #16846
    SmokeWhisper
    Partecipante

    AgoRum – 30/6/2007 12:14 AM

    …ragazzi….stiamo uniti almeno noi…non ci facciamo trascinare dal “vortice”….ho paura CAZZO! ma cosa siamo diventati?

    questa potrebbe essere la chiusa di una lettera in cui il mittente e il destinatario sono gli stesso. NOI.
    non abbiamo più “””buoini esempi”””, nè innocenza, nè il valore della bontà…
    ci guardiamo allo specchio e abbiamo la faccia annoiata, aggressiva, scoinfitta… la faccia da vecchi… quelli che ewntrano nell’autobus urlando”ahhh!i giovani di oggi!!” siamo noi, che lo diciamo, noi, poerchè nessuno ci sta aiutando e noi viviamo in questa scusa.
    non facciamo nulla per progredire.
    ragazzi dotatissimi che a 16 lasciano gli studi, rtagazzi che si scopano nelle poltronette delle discoteche, che muoiono perchè bevono e si mettono a guidare…
    perchè questo sadico masochismo??
    perchè non cio volgiamo gaurdare dentro, perchè ci si crogliola nella paura senza spiegarsi il perchè, o per lo meno senza chiererselo.

    rispolveriamo il vecchio detto “l’unione fa la forza” e anche un concetto buono come la CULTURA e l’INFORMAZIONE…

    nessuno vuole prendere posizione… nessuno ci capisci nulla….

    ma per quanto ancora vogliamo fare le vittime e lasciare che tutto ciò invecchi sotto le nostre lamentele??

    ico16

    #16853
    AgoRum
    Partecipante

    In effetti è un tranello in cui non bisogna cadere…so bene che non bastano le parole…e bisogna agire…ma per quanto riguarda il discorso che fai tu…sono d’accordo che noi giovani (ma ormai noi giovani nn esiste piu…oggi fanno i ragazzini anke quelli di 50-60 anni) spesso abbiamo comportamenti autolesionisti…

    però sono altre le abitudini da cambiare che non il bere e il sesso…meno male anzi che li abbiamo ico03 ico03 ico03

    infatti come dici tu tutto sta nella CULTURA..cioè nella volontà di ognuno di accrescere il proprio sapere e non per fare solo uno sterile dizionario delle cose..ma perche ci aiuti nella pratica della VITA…quindi tornando al discorso del topic SAPERE aiuta a non SOCCOMBERE…

    ..cazzo se è vero..

    #16858
    cech84
    Partecipante

    TRATTO DA “LA SCIENZA DEI SIMPSON” di Marco Malaspina, Sironi Editore (ve lo consiglio vivamente questo libro, seriamente.)

    “LA PILLOLA DELLA BUONA CONDOTTA
    Nonostante la ricchezza di riferimenti alla realtà che caratterizza la serie, grazie al registro comico e al comportamento grottesco dei protagonisti I SIMPSON riesce quasi sempre a mantenere il distacco emotivo necessario a garantire una fruizione leggera e spensierata degli episodi. Ci sono rari casi in cui la patina della finzione si fa così sottile da finire per lacerarsi. Quando accade, il sorriso si fa più amaro del solito, e il divertimento cede volentieri spazio a commozione e angoscia.
    Uno di questi anomali episodi è senza dubbio “gli aiutanti speciali di Bart”, che ruota attorno a un farmaco dal nome quanto mai azzeccato: Focusyn. Il principio attivo al quale allude è il metilfenidato, una molecola il cui nome commerciale, al di fuori di Springfield, è il RITALIN: le pillole che si danno ai bambini americani, ma ora anche a quelli di molti altri paesi, Italia compresa (la fase di sperimentazione, da noi, è terminata nel 2007), contro l’ADHD, ovvero il disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività.
    Produrre negli USA una puntata dalla trama cosi esplicita è stato un atto abbastanza coraggioso, da parte della Fox. Siamo infatti alla fine degli anni Novanta, nel pieno della bagarre sull’opportunità o meno di trattare farmacologicamente l’ADHD. Il numero di bambini in apparenza affetti da questa sindrome dai sintomi ambigui -tanto ambigui da essere in molti, anche tra gli stessi neuropsichiatri infantili, a considerarla una malattia “invantata” – cresceesponenzialmente. Fino a raggiungere, negli USA, il 6% della popolazione in età scolare. Una cifra pazzesca, se si pensa che in Europa le stime sull’incidenza dell’ADHD si stimano attorno a un bambino su cento, e ad appena un su mille i casi che potrebbero ottenere un beneficio effettivo dalla terapia farmacologica. Allo stesso tempo, comincia a sorgere il sospetto che il metilfenidato -che è, ricordiamo, un’anfetamina- possa avere tra gli effetti indesiderati l’assuefazione l’induzione di tendenze suicide.
    Questa, dunque, l’atmosfera di preoccupazione e inquietudine che si respira negli USA anche la sera del 3 ottobre 1999, quando a Bart viene diagnosticato L’ADHD. Certo, che Bart fosse un ragazzino con “difficoltà a svolgere i compiti fino in fondo, a tenere la scrivania in ordine. Con tendenza a lasciarsi distrarre. E ancora: incapacità di starsene seduto, di stare in silenzio, di aspettare il proprio turno”, se n’erano accorti in tanti, anche fra i telespettatori. Così, quando il direttore Skinner impone ai genitori di sottoporre Bart a una cura farmacologica sperimentale, “un radicale, non tentato, potenzialmente pericoloso nuovo farmaco chiamato Focusyn”, Marge non è la sola ad essere angosciata e perplessa: “Non voglio riempire di farmaci il mio ometto” protesta, dando voce ai sentimenti di milioni di fan della serie.
    A farle cambiare idea ci penserà però una visita ai laboratori della Pharm Team, la casa farmaceutica che produce il Focusyn. Lì, due affabili ricercatori mostrano a lei e a Homer gli effetti miracolosi del farmaco su un gruppetto di cavie che scorrazzano all’impazzata: uno spruzzo di Focusyn, ed eccole dirigersi ordinatamente in fila verso un’altro contenitore -un’aula scolastica in miniatura- e sedersi composte sui banchi, a osservare rapite e concerntrate i movimenti d’un burattino-maestra. “Non si tratta di schiavitù,” precisano compiaciuti i ricercatori “Bensì aiutare i ragazzi a concentrarsi. Riduaciamo del 44% le intemperanze, e del 60% l’impudenza”. Superfluo dirlo, Homer e Marge escono dal laboratorio favorevolmente impressionati e determinati a inserire Bart nella sperimentazione.
    Il problema, tuttavia, è come dirglielo. Ed è forse proprio questo il nucleo tematico piu toccante e originale dell’episodio, per quanto reso con la consueta comicità. Del Ritalin, e più un generale degli psicofarmaci a uso pediatrico, s’è detto tutto: ne hanno parlato i medici (“occorre associarlo a una terapia psicologica?”), i sociologi (“che società è mai quella in cui si cura con un farmaco chi è troppo vivace?”) gli scrittori (basti pensare a un classico come arancia meccanica di Burgess), i politici (“introdurlo anche in Italia?”) e le associazioni di genitori di genitori e insegnanti (dividendosi, com’è inveitabile, in pro e contro). Eppure, la voce di chi poi lo deve assumere, quella dei bambini, è l’unica che non si ha mai occasione di sentire. O meglio, è possibile trovare racconti a posteriori, per lo più testimonianze raccolte dalle associazioni dei familiari, nei quali si descrivono i benefici della cura il prima e il dopo. Ma all’inizio? Che impatto ha, lo psicofarmaco, sulle relazioni familiari? Come glielo spieghi, a un ragazzino di dieci anni, che il suo carattere non va più bene e che gli tocca assumere una pillola per cambiarlo? Chi se ne fa carico? Con quali strategie? E lui, come reagisce?
    Ecco, I SIMPSON riesce a darci un assaggio proprio di quei primi, critici istanti. E lo fa in modo al tempo stesso spassoso e straziante.
    Quando Marge si chiede come riusciranno a far prendere le pillole a Bart, Homer sostiene che è “tutta una questione di fiducia”, ma intanto cerca di mandare le pillole nella bocca del figlio con una fionda…Marge protesta: avevano deciso di parlare al bambino di questa medicina. Al che Bart, improvvisamente serio, comicia a capire:

    BART: Medicina?
    HOMER: Degli aiutanti speciali che ti renderanno un bravo bambino.
    BART: Ma io non voglio prendere farmaci.
    HOMER: Sì che lo vuoi. Un sacco di persone celebri ne ha fatto uso. Ben Johnson, Mick Jagger…

    Seguono altri esempi -Elvis Prisley, Marilyn Monroe- ma Bart non molla e si rifugia sull’albero. Homer prova inutilmente a imbottire una chewingum di pastiglie, ma il figlio non ci casca. Quando poi, per dare il buon esempio, ne prende una lui stesso, viene colto da un attacco covulsivo. Ed ecco l’apoteosi:

    MARGE: Tesoro! Se non vuoi prendere la medicina noi non ti obblighiamo.
    BART: Davvero? (scende dall’albero)
    MARGE: Però pensavo che potresti amarmi tanto da permettermi di aiutarti…
    BART: Mamma! E va bene, lo farò per te…

    Avendo anche solo un minimo di familiarità con il carattere di Bart, orgoglioso e testardo, non è difficile immaginarsi quanto gli debba essere costato accettare il ricatto di Marge. D’altronde, come opporsi a una perla di realismo psicologico-relazionale qual’è la frase “Pensavo che potresti amarmi tanto da permettermi di aiutarti”?
    Comunque, Bart è in ottima compagnia: nella sua classe, infatti, c’e un ragazzino che prende la vitamina B, un’altro gli ormoni per abassare la voce, un’altro ancora ha un collare per l’elettoshock…Insomma, un microcosmo sociale dove, a non assumere alcunchè, si rischia seriamente di sentirsi esclusi. In ogni caso il Focusyn mantiene le promesse: Bart diventa il primo della classe, smette di guardare i cartoni in tv, si comporta in modo educato. Come dice Homer baciando le miracolose pasticche “è passato dal diavolo all’acqua santa, e dobbiamo tutto alle pillole strizza-cervello”.
    Tutto bene, dunque; fino a quando non ricominciano i primi comportamenti ossessivi. I ricercatori, preoccupati che ciò possa portare cattiva pubblicità al farmaco, decidono di sostituirlo con una nuova molecola. Ma Bart, ormai assuefatto, ruba un’intera confezione di Focusyn, E diventa sempre piu violento. Nel finale tutto si riolverà per il meglio: “Non darò mai più farmaci pericolosi al mio ometto” si ripromette marge “d’ora in poi solo aria pulita, molti abbracci la buona valeriana della nonna”. Maa è una conclusione un pò debole, più didascalica che convincente. E forse anche un pò scorretta, visto che tra i milioni di spettatori dei simpson ce n’e sicuro qualcuno che di analoghi del focusyn fa uso, e magari ne trae giovamento.
    Ai Simpson, comunque, va il merito di aver affrontato un tema così delicato -il mercato dei farmaci contro l’ADHD ha un fatturato che si avvicina al miliardo di dollari- in modo diretto, senza alcuna censura o ambiguità. Lasciando agli spettatori un affresco inquietante di quello che potrebbe diventare la nostra società se lasciata in balia di “Big Pharma” (Neologismo usato dai media per riferirsi alle principali multinazionali farmaceutiche nel loro complesso).”

    #16866
    kurDt koebane
    Partecipante

    purtrpp tnt xsone lo prendono anke ora k si sanno gli effetti collaterali…e…..dico k è davvero una stupidata vendere la vita alla droga..
    ico04

    #16865
    Hurt
    Partecipante

    si hai ragione .

    ma sta tutto nel prezzo che ogniuno da alla propria .
    si lo so è brutto a dirsi e a sentirlo ma è cosi
    se nn ti dai importanza cosa caz… tenefrega di farti un pò e sballarti anzi magari nn ti pare il vero di farlo .

    #16867
    Sappy
    Moderatore

    anche le droghe sono arma di distruzione una frà tutte l’eroina…c’è gente che cade in queste situazioni di merda e ci rimane…si inizia sempre provando…poi nn soddisfa + e si passa al braccio…brutta brutta storia questa…purtroppo la droga è una brutta ferita della nostra società…

    #16847
    SmokeWhisper
    Partecipante

    L’unica cosa che possiamo fare è tentare di non cadere anche noi nell’unico vizio che ha corroso i nostri più o meno miti (ormai tutti arcinoti…) e informare quanto più possibile riguardo questi problemi, che sono tutto fuorchè anacronistici e lontani.

    (Sono parole già sentite, e consumate… ma se non ci occupiamo noi di queste piccole-grandi cose… diventeranno più che altro un’utopia…)

    ico01

    #16842
    Kurt74
    Amministratore del forum

    io ho solo paura per il problema lavorativo italiano, nonostante tutti sti drogati non c-e- lavoro.
    Immaginate se tutti i giovani sarebbero fuori dal problema droga, il problema lavoro sarebbe il doppio ico03

    #16841
    Anonimo
    Ospite

    Kurt74 – 17/1/2008 10:20 PM

    Immaginate se tutti i giovani sarebbero fuori dal problema droga, il problema lavoro sarebbe il doppio ico03

    Ok, questa frase è mestamente geniale! ico03

    Proprio in questi giorni (giorni di studio intenso – causa sessione d’esami… AIUTO), mi chiedo seriamente cosa me ne farò della mia bella laurea in Lettere Classiche… anche se so che farà la sua porca figura nel fondo del cassetto in cui finirà, questo non mi consola granché… Si spera ancora, sotto sotto, nella meritocrazia… Speranza completamente vana? Bah…

    (perdoante lo sfogo, lo so che non c’entra niente col ritalin, in effetti… ico01 )

    #16843
    Kurt74
    Amministratore del forum

    con una laurea di quel tipo la tua unica speranza e- che i giovani drogati passino al 90% ico09

    #16859
    cech84
    Partecipante

    #16860
    cech84
    Partecipante

    cech84 – 12/12/2007 21:51

    TRATTO DA “LA SCIENZA DEI SIMPSON” di Marco Malaspina, Sironi Editore (ve lo consiglio vivamente questo libro, seriamente.)

    Quel libro si chiamava pietro a proposito…come molti altri libri che avevo prestato a una persona… ma porc…!!!!!

    con lui ho detto addio a marcovaldo, un libro stupendo su jimi hendrix…e un altro che non ricordo…

    …grazie, eh…!!!

    fine o.t.

    ico11

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