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20 Dicembre 2005 alle 11:28 #1664AnonimoOspite
Sarà pronto tra poco meno di un anno il documentario sui Nirvana che sarà narrato dallo stesso Kurt Cobain. Ma per una volta non si tratta di qualche diavoleria elettronica che fa resuscitare l’estinto: un gruppo di esperti è al lavoro, nella città natale di Cobain, Aberdeen (Washington), su 25 ore di interviste che furono rilasciate dal cantante al giornalista Michael Azerrad. Il progetto, coordinato dal regista AJ Schnack, è quello di sfoltire il materiale sino a farlo diventare un documentario dalla durata di circa 95 minuti. “Non sono certo che ‘narrato’ sia proprio la parola giusta, però si sentiranno le conversazioni tra Kurt e Michael, con Kurt che racconta la storia della sua vita”, ha affermato il regista. Gli altri due ex membri dei Nirvana non sono stati coinvolti nel lavoro.
20 Dicembre 2005 alle 18:02 #11407Kurt74Amministratore del forumQuesta e’ una bellissima notizia. Un bel DVD con la voce di Kurt che parla di se sarebbe grande.
21 Dicembre 2005 alle 18:52 #11424AnnaPartecipanteormai non sanno più cosa inventarsi per fare soldi sui nirvana…e noi (gli altri) che stiamo sempre là a comprare tutto
2 Gennaio 2006 alle 21:14 #11401AnonimoOspitel’amore è amore…
4 Gennaio 2006 alle 9:11 #11426aio_riotPartecipanteanna allora non esisterebbero nè i fan nè i miti…
noi siamo fan dei nirvana.penso che questo documentario non sia gran parte della commercialità e merda come può essere di acquistare foto di kurt cobain che ti segnano ogni mese del 2006
4 Gennaio 2006 alle 14:53 #11425giugiuPartecipanteCONCORDO, POI VEDREMO A PRODOTTO FINITO! ico02
13 Marzo 2006 alle 11:28 #11414liberoPartecipanteINTERVISTA AD AJ SCHNACK REGISTA DEL PROSSIMO DOCUMENTARIO SU KURT
L’idea di un documentario cominciò quando AJ scoprì che Michael Azerrad aveva delle cassette delle sue interviste con Kurt e volle fare qualcosa di speciale con esse. AJ spiega:
“Circa lo stesso periodo (di aver scoperto delle cassette) mio nipote Justin era molto preso dai Nirvana, ma c’era così tanta mitologia costruita su Kurt, particolarmente intorno agli ultimi mesi della vita di Kurt, e lo stesso Kurt era simile ad una figura iconica. Perciò volli provare a rompere ogni rapporto con ciò, per tornare a qualcosa di più semplice.”
O, come disse all’Aberdeen Daily World a Novembre: “Kurt divenne, quando enorme, più grande della vita figura. Non sei completamente in grado di metterti in relazione con lui perché è simile ad un icona. Questo non è ciò che sentivo per lui quando era vivo, e penso come questo si sia perso. Specialmente per le circostanze della sua vita successiva, e la sua morte, penso che ora non è veramente per la musica o il fatto che lui realmente era solo un essere umano. Così volli decostruire questo un po’, e che c’è di meglio proprio di lasciarlo parlare?”
Di conseguenza, il documentario cercherà di far vedere il lato più reale di Kurt – l’essere umano – come opposto alla figura iconica che la maggior parte delle persone considerano. Ciò verrà realizzato con il lasciarlo parlare. E qui entrano le cassette delle interviste di Azerrad.
“Queste cassette sono così personali e intime, sono solo due ragazzi che parlano in una cucina alle 2 del mattino. Nel corso delle 25 ore, è un uomo completamente girevole – divertente, arrabbiato, annoiato, eccitato, divertito – qualcuno che penso non è stato visto largamente in tutto. Nell’ ascoltarlo, penso che dimenticherai che lui fosse (nel periodo dell’intervista) la più grande rockstar del mondo, e dimenticherai anche che se ne è andato.”
AJ ha lavorato vicino insieme a Michael Azerrad per determinare cosa usare dalle molte ore di spezzoni di interviste disponibili sulle cassette, e come ridurle a circa 95 minuti. “E’ stato un bel lavoro. Per prima cosa, ascoltai tutte le cassette e misi in risalto quello che mi piaceva. Poi cominciai a costruire questi spezzoni di interviste e creare un resoconto che fosse un po’ meno di due ore. Michael venne a Los Angeles e lavorò con me per una settimana, levigandola a circa 95 minuti. Fu un gran lavoro con Michael perché mi poteva dire – ‘questa è una storia chiave, ciò dice molto su Kurt’ o ‘hai bisogno di essere sicuro di includerla’. E’ stato un compagno molto creativo.” AJ nota anche che fu colpito da come Kurt rivela così tanti aspetti diversi di se stesso e della sua personalità nelle cassette.
Per accompagnare gli spezzoni di intervista, il gruppo ha girato in tre località chiave: Olympia, Seattle e Aberdeen (tutte nello Stato di Washington). Vorrebbero girare visuali per riflettere il tono dei temi di cui Kurt sta parlando nelle cassette. Altre volte vorrebbero girare immagini che “sono molto specifiche a posti o cose in cui Kurt era interessato (o ossessionato) anche se può non parlare di queste cose nell’audio.” Ma il risultato migliore è di portare un senso di posto per le tre città. A questo scopo, vogliono mostrare lo stato attuale di queste città, invece di come erano nel periodo in cui Kurt visse lì. AJ spiega più specificatamente come questo è stato realizzato:
“Qualche volta abbiamo girato in posti che caratteristici di Kurt – posti dove visse o lavorò – e qualche volta abbiamo girato in posti che non esistevano fino ad un anno fa. Non volevamo creare qualcosa che fosse completamente bloccata ai primi anni ’90, non solo un frammento di nostalgia.
Qualche volta, abbiamo scelto un posto specifico perché Kurt ne stava parlando (un hotel in cui lavorò per esempio o la libreria di Aberdeen) ma altre volte abbiamo scelto un posto che rappresentasse il tono di quello che stava dicendo. Con buone speranze, vedere queste tre città aiuterà ad illuminare chi Kurt fosse, i posti da dove venisse ed il suo ambiente.”
Come per girare nella natia Aberdeen di Kurt, per esempio: “Abbiamo cercato di mostrare i posti che ebbero una certa influenza sulla vita di Kurt Cobain, mentre allo stesso tempo cercare di mostrare il posto che Aberdeen è ora, tutte le sfaccettature, e come è vivere e crescere lì.” (tratto dal blog di AJ e non dalla mia intervista con lui)
Le tre città sono protagoniste loro stesse nel film: “Il senso di questi tre posti come protagonisti loro stessi è una vasta parte del film, e sento come fummo capaci di catturare il vero senso di ciò nel nostro lavoro e viaggi.” (anche questo tratto dal blog)
AJ continua: “In vari posti nel nostro film, stiamo rispecchiando eventi o momenti nella vita di Kurt per cercare gente vera che stesse facendo la stessa cosa nel 2005.”
“Per me, l’audio ed il video sono in un certo senso idee molto separate, trasmettendo differenti pensieri ed emozioni, ma sperando insieme creeranno qualcosa di bello.”
Il documento non userà nessuno spezzone di archivio e non ci sono interviste “mezzibusti” o “cosiddetti esperti”, secondo l’Aberdeen Daily World.
Quando si fa un documentario su Kurt o i Nirvana, la musica è ovviamente un elemento essenziale. Come in questo progetto, ci sara un colonna sonora originale che scorrerà lungo tutto il film. AJ parla di questo nel suo blog:
“I compositori hanno preso l‘audio editato delle interviste (insieme con le mie note delle riprese) e hanno [creato] la colonna sonora del film. Poi hanno avuto un senso generale di quello che stavamo girando, non stanno componendo sulla figura, concentrandosi loro stessi sulle interviste. La colonna sonora e il mix risultante dell’audio saranno intrecciati, intorno e insieme ad altra musica nel film.”
Oltre alla colonna sonora, almeno 20 canzoni di artisti che furono importanti per Cobain durante la sua vita saranno usate. Anche se non sono state dette sino a questo punto, AJ cerca di spiegare come sono state scelte:
“Kurt fu influenzato da così tanti stili di musica differenti in varie parti della sua vita, e noi vogliamo rappresentare tutto ciò nel film, un campione si queste band ed artisti. E’ veramente stupendo le band che hanno già aderito ad essere parte di questo film.”
Questo non sarà un documento sui Nirvana, ma piuttosto uno su Kurt Cobain come persona, e l’ambiente in cui visse. In più, non si baserà sulle dinamiche interne alla band, gli album e così via.
“Invece Kurt parla del tour e cosa prova per la band e per la fama in generale, non è un film che si basa su ‘e poi abbiamo suonato questo show a Dallas…’ o ‘così chiamammo Butch Vig’.”
Essenzialmente, il film può essere diviso in tre segmenti o ‘atti’ se vuoi: Atto primo e secondo riflettono sui suoi giorni ad Aberdeen ed Olympia mentre l’atto terzo si basa più su cosa sta succedendo nel periodo in cui le interviste furono fatte (tardi 1992 a primi 1993) ed il disordine nella sua vita in quel momento.
I registi sperano di presentarlo in anteprima in un film festival in autunno. Dopo di che, sperano di farlo andare nei cinema per il mondo ed eventualmente di pubblicarlo su DVD.
“Voglio solo rifletterlo interamente, nel bene e nel male. Sai, alcuni che erano vicino a Kurt hanno ascoltato l’audio editato, e ognuno di loro mmi ha detto, ‘si, questo è lui’. Questo è quello che voglio veramente.”
AJ Schnack ha in precedenza fatto un documentario, “Gigantic (A Tale of Two Johns)”, sulla band di New York i They Might Be Giants. Ha girato in 65 città tra Stati Uniti e Canada, come in altri posti nel mondo. AJ si è occupato anche di video musicali. La sua società ha fatto più di 100 video tra il 1995 ed il 2001. I suoi più grandi ispiratori includono D.A. Pennebaker (che ha fatto molti film sulla musica, incluso ‘Don’t Look Back’ di Bob Dylan), the Maysles Brothers (leggende dei documentari che fecero i Rolling Stones nel film della Altamont ‘Gimme Shelter’) e Jonathan Demme. Si è inoltre ispirato a fotografi, artisti e altri cantanti. Trovi il blog di AJ Schnack qui edendale.typepad.com/weblog/
13 Marzo 2006 alle 20:39 #11408Kurt74Amministratore del forumLo comprero’ subito questo DVD, promette molto bene, grazie della notizia.
15 Marzo 2006 alle 11:43 #11402AnonimoOspitequalcuno sa già il titolo per caso ico16
16 Marzo 2006 alle 6:23 #11415liberoPartecipantePer il momento ancora è da decidere
22 Marzo 2006 alle 18:30 #11403AnonimoOspiteSPERIAMO NON SIA UNO DI QUEI SOLITI TITOLI..
31 Luglio 2006 alle 10:54 #11416liberoPartecipantesi intitola “Kurt Cobain About A Son” il documentario di AJ Schnack su Kurt Cobain e verrà presentato al Toronto International Film Festival di Toronto che si terrà dal 7 al 16 settembre, in cui figurano molte personalità legate alla storia dei Nirvana, infatti è co-prodotto da Michael Azerrad, alla fotografia c’è Charles Peterson, alla musica Steve Fisk
Nel film Cobain racconta della sua vita – dalla giovinezza, al periodo in cui ha scoperto la musica, fino all’esplosione della sua fama. Le conversazioni sono inedite.
Il film non è un documentario sui Nirvana, e nemmeno un documentario in senso tradizionale, ma un profondo racconto dei suoi successi e fallimenti, pensieri ed esperienze.
AJ Schnack ha assemblato il materiale delle conversazioni di Michael Azerrad, miscelandole con le tre città che hanno segnato la vita di Kurt, Aberdeen, Olympia and Seattle. Le immagini, combinate con la musica dei Death Cab ed il produttore dei Nirvana Steve Fisk con la musica di 20 artisti che hanno influenzato Cobain nella sua vita – inclusi Queen, the Melvins, David Bowie and Scratch Acid.
Insieme al racconto di Cobain, vediamo anche un ritratto della societa americana, di una generazione cresciuta tra gli anni ’70 e ’80, sia perché la sua storia è simile a quella dei suoi ascoltatori, sia perché con la sua rabbia Cobain è diventato il portavoce di una generazione
si profila molto interessante31 Luglio 2006 alle 13:00 #11409Kurt74Amministratore del forumfinalmente un’ottima cosa sui Nirvana.
Speriamo esca presto in Italia, chissa’ se solo con i sottotitoli o tradotto.14 Settembre 2006 alle 10:43 #11417liberoPartecipanteho appena letto una recensione del film da qualcuno che è stato alla premier del film a toronto ve ne faccio una sintesi
Ho visto il film al toronto film festival e non ne sono stato impressionato
Mentre mi sono piaciute le interviste sentite nel film, mi domando perché hanno fatto un film. Mi sarebbe piaciuto il film più se lo avessi sentito in macchina mentre tornavo a casa. Dovevano fare uscire un CD audio e non fare un film.
Il film gira intorno a delle registrazione fatte in una serie di interviste notturne. Ci sono molti dettagli intimi descritti da Cobain, incluso cosa pensasse su quello che gli altri pensavano di lui (opposto a quello che i suoi amici gli suggerivano), che lui voleva fare delle canzoni pop per i loro album, ma che la sub pop li ha forzati a rimanere più sull’underground. Alcuni forse già sapevano di questo fatto, ma mi sono divertito a conoscerli per la prima volta. Il tono in cui Cobain parlava era semplice, e il ritmo della musica delle interviste era perfetto. Bisogna che tutti i fan di Cobain o dei Nirvana ascoltino queste interviste.
Il problema con questo film è che non c’è un singolo spezzone video o una foto di Cobain, della sua famiglia, o dei Nirvana se non negli ultimi 30 secondi del film. Tutto il film mostra una serie di immagini correlate alle interviste. Un esempio è quando sul lavoro del padre, mostrano immagini di uomini che lavorano al deposito di legname. Quando Cobain parla di Seattle, mostrano immagini del negozio di dischi di Seattle, strade e autostrade. Hanno anche immagini disegnate nella forma di cartoni (alberi e erba che oscilla) durante le interviste. Era come guardare una LUNGA pubblicità della Fruitopia combinato con un filmino su Washington. Sembra che avessero problemi di spazio da usare nel film.
Ho capito quello che il regista intendeva con le immagini, ma ha fallito per me. E’ come se si fossero ispirati a come poter fare più guadagni dalle interviste, al posto di avere una visione ascoltandole. Sembra forzato, e non ho bisogno di rivederlo. Letteralmente. Se finirò con avere il DVD mi farò una copia dell’audio su CD, o sentirmelo con la TV spenta.
8 Ottobre 2006 alle 1:06 #11418liberoPartecipanteTrasmetteranno la prima del film a Roma x Cinema Festival Internazionale il 18 ottobre alle ore 23 al cinema Petrassi e il 20 ottobre alle ore 14 al Metropolitan 1
Come c andrei cazzo….
ico14 -
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