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20 Aprile 2008 alle 23:27 #2231AnonimoOspite
Beh che dire…ogni volta che l’ascolto mi piace sempre di più, e non capisco una cosa: come mai dal vivo è stata eseguita veramente in poche date del tour di in Utero? In scaletta non ci stava molto spesso…
Comunque la trovo una delle migliori canzoni di In Utero, e dei Nirvana in generale, melodia cupa e intrigante, struttura leggermente più compessa delle classiche canzoni “alla Nirvana” con quel bellissimo stacco strumentale a metà canzone.
Si si…mi piace proprio un sacco! ico03 ico0221 Aprile 2008 alle 9:49 #22581AnonimoOspiteE’ una di quelle canzoni che mi fa chiedere come sarebbe stato il prossimo album dei Nirvana…
La preferisco tra molte ico0221 Aprile 2008 alle 18:50 #22583cech84PartecipanteTRATTO DA LE CANZONI DEI NIRVANA -COMMENTO E TRADUZIONE DEI TESTI- Giulio Nannini (Editori riuniti)
“Frances Farmer Will Have Her Revenge On Seattle (il titolo lungo è una volontaria scelta di Cobain per dissociarsi dalla tendenza diffusa nei gruppi alternativi di titolare le canzoni con parele brevi e immediate) è dedicata a una delle eroine tormentate che più avevano toccato il cuore di Cobain: l’attrice Frances Farmer. Dopo aver studiato arti drammatiche alla University of Whashington di Seattle, si prospettava per lei un brillante futuro nei teatri di Broadway o fra i set cinematografici di Hollywood. Tra il 1936 e il 1942 recitò come protagonista in 14 film. Ma nessuno meglio di Cobain potrebbe raccontarci la vicenda della Farmer così come l’ha raccontata a Michael Azerrad.
Partendo dalla demistificazione di Seattle come luogo perfetto, Cobain sposta l’attenzione sulla presenza di giudici e capi di stato, per lui ancora oggi “seduti nelle loro belle e fottute case”, organizzati in una struttura che li vede cospirare contro chi potrebbe risultare pericoloso. “Sono riusciti a rinchiuderla in un manicomio, farle una lobotomia. Mentre era là, veniva violentata ogni notte e doveva mangiare la propria merda. Venne additata come comunista per avere scritto a 14 anni una poesia intitolata “Dio è morto”. Da quando aveva 14 anni a quando divenne una star, continuarono ad arrestarla senza alcuna ragione e rovinarono la sua reputazione scrivendo enormi menzogne sui giornali (il riferimento è al diffamatorio articolo della Hirschberg). Alla fine divenne pazza, si trasformò in una dipendente da barbiturici e sedativi e divenne un’alcolizzata. Le fecero una lobotomia e finì a fare la cameriera al Four Season…e alla fine morì”.
Secondo Cobain molti accusatori si trovano ancora oggi a Seattle e il verso “nella sua falsa testimonianza / Speriamo che tu sia ancora fra noi”, si riferisce all’articolo pubblicato dalla Hirschberg su vanity fair.
Nel verso “vedere se galleggiano o affogano” Tornano le prove per accertarsi della stregoneria di Serve the servants.Il testo si conclude con un’immagine di riscatto e vendetta personale: “Tornerà come fuoco / per bruciare tutti i bugiardi / e lasciare una coltre di cenere sul terreno”.
Le cose che sulla carta potrebbero dare felicità a una persona -successo e ricchezza- si rivelarono nella storia della Farmer come fonti di distruzione. Per analogia, lo stesso successo che lo aveva ormai travolto portò Cobain a un’amara constatazione: l’assenza del conforto dell’essere tristi. Il sottile riferimento personale e la sensazione di un’immedesimazione di Cobain (la stessa tecnica diffamatoria usata per la Farmer la stavano subendo lui e la sua famiglia) si pongono comunque ai margini. Il suo obbiettivo è riportare in vita la storia di Frances Farmer, diffonderla a chi ancora non la conosce, come un avvertimento del tipo “potrebbe capitare anche a te se non stai attento” (sopratutto se consideriamo che la vicenda è abbastanza recente), oltre ovviamente a una denuncia dell’intolleranza e della burocrazia. “21 Aprile 2008 alle 19:53 #22585ThebeatterModeratoreAnorexorcist – 21/4/2008 11:49 AM
E’ una di quelle canzoni che mi fa chiedere come sarebbe stato il prossimo album dei Nirvana…
La preferisco tra molte ico02Secondo me il futuro dei Nirvana si sarebbe sviluppato con una carriera solista di Kurt e come punto di partenza ci sarebbe stato l’unplugged….. i Nirvana credo che si sarebbero sciolti e lui si sarebbe avvicinato al REMStyle
21 Aprile 2008 alle 19:56 #22584cech84Partecipantethebeatter – 21/4/2008 9:53 PM
Anorexorcist – 21/4/2008 11:49 AM
E’ una di quelle canzoni che mi fa chiedere come sarebbe stato il prossimo album dei Nirvana…
La preferisco tra molte ico02Secondo me il futuro dei Nirvana si sarebbe sviluppato con una carriera solista di Kurt e come punto di partenza ci sarebbe stato l’unplugged….. i Nirvana credo che si sarebbero sciolti e lui si sarebbe avvicinato al REMStyle
QUOTO tranne per il “si sarebbero sciolti”, secondo me REM style anche con dave e krist ico01 poi sciolti
22 Aprile 2008 alle 9:51 #22587KekkoPartecipanteA pensarci beh…effettivamente Kurt nell’ultimo periodo sembrava volersi avvicinare a quelle sonorità, però devo anche dire che non riesco proprio a immaginarmelo! ico04
Nel senso magari come musica si, ma la sua voce difficilmente riesco a immaginarla tranquilla senza quei lamenti graffianti che mi fanno impazzire…è sempre stato il suo modo di cantare da quando era piccolo…non saprei proprio! ico06
In un genere diverso mi sarebbe sembrato un leone in gabbia! ico03
E’ più probabile che magari avrebbe inventato lui un genere tutto suo…22 Aprile 2008 alle 20:58 #22582AnonimoOspiteMa… Secondo me avrebbero continuato sulla scia di In Utero, avrebbero (o avrebbe?) continuato a sviluppare quel tipo di sonorità. Ma credo che sarebbe comunque rimasta una musica sofferta, sottilmente dolorosa, per quanto avrebbe potuto avvicinarsi allo stile REM. Sono daccordo con Kekko su questo punto.
22 Aprile 2008 alle 21:21 #22586SappyModeratoreio penso che you know you’re right sarebbe stato uno di quei brani che avrebbero reso l’album dopo in utero, un altro capolavoro….infatti, you know you’re right segue la stessa scia compositiva di Scentless Apprentice …
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