Home › Forum › Forum nirvanaitalia.it › Occupata Radio Rock
- Questo topic ha 1 risposta, 4 partecipanti ed è stato aggiornato l'ultima volta 15 anni, 8 mesi fa da Kurt74.
-
AutorePost
-
11 Marzo 2009 alle 20:44 #2429AnonimoOspite
Questo e’ il comunicato letto in diretta durante l’occupazione di radio Rock da parte del gruppo Individualita’ Anarchiche, a sostegno della protesta contro la pena dell’ergastolo, non ho trovato per ora nessun mp3 dell’accaduto:
Interrompiamo le trasmissioni di Radio Rock per leggere uno scritto in solidarietà con tutti quei detenuti e quelle detenute che ora, in questo preciso momento, si trovano in sciopero della fame per l’abolizione dell’ergastolo.
Viviamo in un mondo in cui l’unica legge che vige è quella del profitto, dove l’1% degli abitanti del pianeta detiene più del restante 99%, in un sistema governato da banche e multinazionali, dove i politici sono le marionette di una minoranza di privilegiati, dove siamo costretti a produrre incessantemente per poi non riuscire ad arrivare a fine mese, consumati dalla frenesia e dal lavoro, non abbiamo neanche più il tempo per fermarci a riflettere, di godere della vita e dei rapporti umani.
Ogni giorno pensiamo e parliamo come ci viene proposto, anzi imposto, dai mass-media senza renderci conto che ogni notizia è studiata a tavolino per offuscare le nostre coscienze e per dividerci.
Guardati intorno: sei spiato 24 ore su 24 da migliaia di occhi elettronici, ogni tua conversazione può essere potenzialmente ascoltata. Le tue aspettative, i tuoi desideri, i tuoi sogni sono relegati nei limiti e nei confini imposti dall’autorità e regolati dal denaro.
L’ossessione per la sicurezza fomenta il razzismo e la repressione mentre il terrore che serpeggia crea l’humus adatto per l’introduzione di ulteriori norme di controllo e assoggettamento.
Questa società infame assomiglia sempre di più ad un carcere dove i blindati dei militari, le ronde degli “onesti” cittadini, le volanti in giro di ricognizione pattugliano e sorvegliano la tua libertà di acquistare questo prodotto piuttosto che quell’altro.
Ma c’è chi la gabbia reale la vive tutti i lunghi giorni e le interminabili notti, c’è chi è torturato, ucciso o condannato a passare il resto della sua vita tra 4 mura, a morire ogni giorno, piano piano, democraticamente.
Dal 1° dicembre migliaia di detenuti e detenute sono in sciopero della fame contro l’ergastolo.
La solidarietà si è allargata a macchia d’olio e i detenuti e le detenute di altri paesi europei e non, hanno aderito a questa lotta autodeterminata.
“Dateci la morte ora piuttosto che una lenta agonia disumana”, scrivevano gli ergastolani in una lettera provocatoria in antitesi all’ipocrita moratoria internazionale sulla pena di morte…
La democrazia tortura, uccide e ingabbia.
Lo Stato con il bene lecito dell’indifferenza totale dei più, reprime e mette a tacere qualsiasi espressione di lotta e di critica radicale a questo marcio esistente.
Il carcere si erige, spavaldo ed orrido mostro del capitalismo, a ricordarci che un mondo fatto di gabbie c’è sempre stato, ci sarà per sempre e per sempre ci imporrà le sue scelte.
Ma finchè ci sarà il potere ci sarà chi non chinerà la testa alle sue luride macchinazioni, così come finchè ci sarà il carcere ci sarà chi vi loterà contro, anche se ridotto allo stremo o privato di tutto…SOLIDARIETA’ AI DETENUTI E ALLE DETENUTE IN SCIOPERO DELLA FAME CONTRO L’ERGASTOLO E A TUTTI I RECLUSI CHE IN OGNI PARTE DEL MONDO ORGANIZZANO LA PROPRIA RABBIA.
LIBERTA’ PER TUTTI E TUTTEFirmato
individualità anarchiche
11 Marzo 2009 alle 21:10 #27811Kurt74Amministratore del forumpersonalmente il mio parere e’ contrario, seppur concorde con la prefazione, la richiesta dell’eliminazione dell’ergastolo, in un paese dove: primo, non esiste l’ergastolo (anche le brigate rosse sono tutte fuori), secondo viene comminato veramente a chi commette reati atroci e disumani, non puo’ che farmi essere contrario.
questo tipo di messaggi puo’ andar bene in paesi dittatoriali, dove l’ergastolo viene elargito per eliminare i concorrenti politici, ma non in Italia, dove il principale problema e’ proprio il rispetto della pena.
12 Marzo 2009 alle 9:10 #27812ThelPartecipantePossiamo chiarire che le percentuali di disparità tra Nord e Sud del Mondo, tra ricchi e poveri sono allarmanti, ma non così tanto?
Dire 1% contro 99% è un’estremizzazione controproducente. Un dato più realistico è 20% contro 80%, che resta sempre terribile e insopportabile…
Poi sono veramente un po’ stufa di sentir parlare delle costrizioni che i media, il mercato o chissà cosa ci impone.
Io ho fatto un percorso nella mia vita di consapevolezza ascoltando chi mi parlava di multinazionali, commercio equo, agricoltura biologica, ecc.
Sono poi passata a parlare io agli altri di queste alternative e sto cercando, ora che non vivo + con i miei, di metterle in pratica.
Ho trovato sulla mia strada tanta gente che non voleva sentirne parlare o che peggio, predicava tanto bene e razzolava molto male.
A un certo punto mi viene da dire: fate che cavolo volete, ma poi non venite a lamentarvi.
Se non c’è nessuna voglia di impegnarsi, di provare a trovare strade alternative, ad applicare un minimo di giudizio critico, allora bollite nel vostro brodo e non rompete le scatole…
Abbasso il vittimismo!!! ico0312 Marzo 2009 alle 13:29 #27813Nemo80PartecipanteCredo che comunque il senso del comunicato sia condivisibile. Magari non alla lettera, ma condivido ciò che hanno detto gli anarchici.
L’ergastolo non esiste in molte democrazie progressiste, eppure c’è certezza della pena. Vedasi il caso di Burzum in Norvegia.14 Marzo 2009 alle 7:29 #27810AnonimoOspiteSì, il comunicato è condivisibile almeno fino alla 14esima riga, anche se utilizza alla stregua di luoghi comuni consapevolezze ormai ben fissate nell’immaginario di chiunque si riconosca tendenze politiche sinistrorse.
Per ciò che riguarda l’ergastolo, purtroppo so di essere molto poco clemente. Se hai ucciso, paghi. Punto. E, sì, l’ergastolo è più perverso della pena di morte, anche se all’apparenza sembra meno crudele.
Concludendo, è inutile che tirino in ballo la democrazia: Atene, la città che anche un bambino associa al concetto di democrazia, ha condannato a morte Socrate ( non solo), che non aveva ucciso mai proprio nessuno. -
AutorePost
- Devi essere connesso per rispondere a questo topic.