Nirvana – La vera storia

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  • #2896
    Anonimo
    Ospite

    Ho appena finito di leggere il libro di Everett True.
    Il finale è veramente crudo.
    Però nonostante i particolari dettagliati di alcune situazioni sembra scritto in maniera molto oggettiva, non si capisce mai la personalità dei personaggi, ne di Courtney, ne di Krist, ne di Dave, e nemmeno di Kurt. Ognuno sembra in un momento essere una brava persona e in un altro uno stronzo. Ad un certo punto c’è anche una nota non proprio positivo sui Foo Fighters:

    …Marigold was to prove an incisive glimpse into Dave’s future career as bandleader of the unit- shifting, radio-friendly Foo Fighters.

    Qualcuno l’ha letto il libro? Che ne pensate?

    #36341
    Rixx
    Partecipante

    A me sembra invece positiva. Cioè,che i Foo siano un gruppo rock radio friendly è sotto le orecchie di tutti (ogni album ha i suoi bei singoloni radiofonici,è perfettamente normale). I FF non sono certo il gruppo punk che tenta una strada nel mercato commerciale: sono un gruppo rock commerciale come tanti altri. Quindi Everett c’ha visto giusto,il suo non voleva essere un commento negativo o viscido.
    Per il resto,a me sembra invece che le personalità dei protagonisti siano ben delineate. Ovviamente non stiamo parlando di un romanzo,di una fiction: stiamo parlando di personaggi reali,ed è normale che le loro personalità non siano tagliate col coltello. Nel corso della vita c’è un momento per essere bravi e uno per essere stronzi,e Kurt in particolar modo è sempre stato bipolare (o,come disse Courtney dopo la sua morte: “La perfetta via di mezzo tra un figlio di puttana e un bravo ragazzo”). Nel corso della vita si cambia e tutti,da quella esperienza,cambiarono. E’ illogico cercarci un trattato psicologico su ogni persona coinvolta: il libro narra semplicemente la storia dei Nirvana vista da Everett True,quello che ha fatto conoscere il grunge agli Europei,che ha fatto incontrare Courtney e Kurt,che ha spinto la carrozzella di Kurt a Reading ecc. E il libro è il suo personalissimo punto di vista della storia . Storia che, a differenza di molti altri -Cross incluso,dato che lui era più un giornalista di quelli con la puzza sotto il naso e si teneva in disparte- Everett ha vissuto sino in fondo e in prima persona. Il libro va letto in quest’ottica,altrimenti se ne esce delusi. Spero non sia stato così per te.

    #36340
    Andrix
    Partecipante

    No no, anzi altro che delusione, ho letto solo questo libro sui Nirvana proprio per questo motivo. Ma il punto è che secondo me non è stato usato un punto di vista. Anche perchè Dave e Krist non sono in buoni rapporti con Courtney e secondo me non lo erano nemmeno prima della morte di Cobain, ma nel libro viene solo accennata questa cosa. Cioè il libro è tutto un elenco di racconti di fatti accaduti alla rinfusa ma non capisci mai com’era la situazione in generale, o meglio la capisci se te la trai da solo perchè è implicita. Il punto di vista di Everett True non c’è per niente, racconta le cose da osservatore niente più. Posso anche fare un esempio: quando Cobain voleva la maggiorparte del ricavato dei Nirvana per se. È un fatto che sicuramente ha una spiegazione o che comunque ti viene da porti delle domande, era per colpa di courtney o per colpa della droga? Eppure Everett True la narra e basta. Per questo dico che non c’è un punto di vista.

    Per i Foo Fighters secondo me è una specie di frecciatina perchè nel libro, prima di quel punto, era già stato trattato l’argomento di “radio Friendly” e mi pare che fosse una presa in giro di Cobain, ma non me lo ricordo più quell’aneddoto lo dovrei ricercare nel libro..

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