E’ possibile che Silvio Berlusconi, l’imprenditore più intraprendente degli ultimi 30 anni, l’uomo che ha rivoluzionato la televisione e la comunicazione in generale, fallisca in una delle sue attività?
A prima vista sembrerebbe di no, ma un neo c’è.
Tra le sue tante imprese, lo sapete bene, c’è quella di scrittore di canzoni, di solito accompagnato dal fedele musicista Mariano Apicella. Escludendo lo spiacevole episodio del concerto annullato a Milano per il flop della prevendita, il duo Silvio-Mariano è popolarissimo in Italia, non tanto per le canzoni, quanto per la curiosità che aleggia sul loro sodalizio musicale.
Bene, popolarità o meno, Silvio Berlusconi con la musica ha fallito.
Secondo una stima della rivista GQ, non confermata ufficialmente ma risultata piuttosto aderente alla realtà secondo i giudizi di molti addetti ai lavori, in un anno il premier avrebbe infatti incassato soltanto 1.194 euro in diritti d’autore della Siae. Ah, alla cifra togliete 90 euro di tasse alla Siae e le solite trattenute.
Giusto per fare una bella classifica, il super popolare Silvio Berlusconi guadagna meno di artisti affermati, ma di sicuro non conosciutissimi al pubblico dei consumatori, come Dente, Baustelle, Marta sui Tubi e così via.
Ma come mai guadagna così poco?
C’è da scomodare la matematica, ed è presto fatto. Quando una canzone viene eseguita – ad esempio in un concerto – il 10% dell’incasso netto va suddiviso tra autore del testo, compositore e editore. E per le vendite di dischi la percentuale è del 5,5 o del 7%. Insomma si parla di pochi passaggi ai concerti e di un paio di migliaia di dischi al massimo.
Meno di una band da centro sociale.
Per completezza di informazione, Berlusconi compare come autore di 38 brani, 36 composti per la musica di Mariano Apicella, uno per la musica di Renato Serio (Azzurra libertà , l’inno dei giovani di Forza Italia) e uno per Tonino Apicella, padre di Mariano.
Fonte: http://musica.tuttogratis.it/news/silvio-berlusconi-autore-di-canzoni-la-siae-gli-deve-1194-euro/P97615/