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io la “sapevo” così (grazie ai libri) poi non so ognuno la canta come vuole ico02
Testo originale
Bell on a door ring
“come on in”
Floyd observes my hairy chin
“sit down in the chair don’t be afraid”
Steamed, hot towel on my face
Barney ties me to the chair i can’t see i’m really scared
Floyd breathes hard, i hear a zip
Beat me pressed against my lips
I sense others in the room
Opie, Aunt Bea i presume
they take turns to cut me up
I died smothered in Andy’s clutch
i was shaved
i was shamed
i was shamed
TRADUZIONE
Il campanello sulla porta suona
“avanti”
Floyd osserva il mio mento peloso
“siediti sulla sedia, non aver paura”
Asciugamano bollente sul mio viso
Barney mi lega alla sedia
non riesco a vedere quanto io sia veramente impaurito
Floyd respira con affanno, sento il rumore di una cerniera
Mi sbatte premendo contro le mie labbra
Intuisco altre presenze nella stanza
presumo siano opie e zia Bea
Fanno a turno per farmi a pezzi
Sono morto soffocato nella stretta di Andy
mi rase
Mi umiliò
mi umiliò
(spiegazione e testo tratti da “le canzoni dei nrivana” di Giulio Nannini, Editori riuniti)
2Floyd the barber ha come scenario una piccola città i cui abitanti cominciano a diventare violenti e insani. I personaggi sono presi dall’Andy griffith show, una commedia televisiva americana andata in onda dal 1960 al 1968.
Lo show fu una specie di specchio per le piccole città dell’america rurale. Mostrava quanto fosse squallida la vita di provincia, in cui erano considerati eventi la pesca di un grosso pesce o una gara culinaria. I telespettatori trovavano nello show una forma di evasione dalle tensioni sociali e dai conflitti razziali, e questa necessità venivaconfermata dagli ottimi successi di ascolto.
Cobain aveva confessato al cugino che quello che era il mondo dal quale voleva fuggire. Conosceva bene le abitudini e i temperamenti degli abitanti delle città di provincia e non era tutto divertente così come nello show di Andy Griffith. Non c’erano gare culinarie, ubriaconi spiritosi o massaie ospitali. Anzi, i rapporti interpersonali erano tesi e per niente piacevoli.
Come in Blew, ritorna il tema della castrazione. Il personaggio è legato a una sedia, immobilizzato, vittima di una probabile carneficina. L’approccio lirico è vicino alla scrittura cinematografica. Sembra di leggere un copione ricco di sequenze, dove la spirale di immagini si avvicina gradualmente ad un tragico epilogo. ma mentre la sceneggiatura di altre band punk sarebbe stata intrisa di sangue e momenti splatter, Cobain si affida a un umorismo nero capace di descrivere con chiarezza situazioni da “Grand-Guignol”.
L’atmosfera assume sempre più i contorni di un incubo freudiano. Oltre al barbiere, i personaggi ( di cui però Cobain ha solo una percezione sensoriale) di Andy, Barney, zia Bea e Opie, sono tutti complicidel reato (si tratta forse di un retroattivo senso di malessere evrso parenti e amici, a casa dei quali il giovane Cobain fu sballottato dopo il divorzio dei genitori?). In tutto questo surreale omicidio, l’unico dramma sembra essere il vedersi rasato e umiliato, nessuno spazio alla preoccupazione della morte.
Un ultimo particolare raccapricciante: L’andy griffith show veniva trasmesso dal canale televisivo su cui era sintonizzato Cobain il giorno stesso in cui si suicidò. potrebbe davvero essere stata una delle ultime visioni di Kurt…”
insomma, una serie di topic partendo da “giù dalla torre” riguardo i paesini o città.. ico01