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7 Ottobre 2020 alle 10:27 #93801VazPartecipante
Sarà una coincidenza, ma in un breve lasso di tempo sono usciti due trailer cinematografici ognuno con un pezzo dei Nirvana in sottofondo: “Il giorno sbagliato”, con Heart-shaped box, e “The Batman”, con Something in the way.
Entrambi in versioni remixate. Il remix di HSB a me non piace per niente, quella di SITW insomma. Ovviamente gli originali sono imbattibili.Li avete sentiti?
4 Dicembre 2020 alle 17:28 #93802RixxPartecipanteNon saprei se si tratti di un “ritorno di moda” tout court, io lo vedrei più che altro come un tentativo di rilancio sul piano commerciale presso “nuove” vie. Tra virgolette perché nuove non sono,ma in precedenza era capitato di rado che un pezzo dei Nirvana venisse utilizzato in un film. I motivi sono chiaramente economici: la licenza di un brano dei Nirvana costa molto. Lo disse persino un insospettabile come Gabriele Salvatores, che dichiarò gli sarebbe piaciuto inserire un brano nel suo film “Nirvana” del 1997,ma già allora i costi sarebbero stati proibitivi (nonostante la coproduzione americana e un budget faraonico!! Ve lo ricordate quel film?) .E infatti dovette poi ripiegare su un brano dei meno pretenziosi Nofx…
Non ho avuto modo di ascoltare il remix di HSB,ma SITW nel trailer di Batman ha un suo perché e mi sembra ben riuscita come “nuova” versione. Il problema semmai è che tradisce il brano originale,perché c’hanno inserito cose che in origine non erano presenti. Così facendo il brano viene snaturato ed è questa la tragedia. Oltre al fatto che devo ancora capire cosa c’azzecchi un brano dei Nirvana con Batman…Il punto però è un altro: queste recenti licenze a prodotti cinematografici è un chiaro indizio su dove stia puntando la Cobain Estate per fare profitto e non è decisamente un bene per i fan che fino ad oggi non avrebbero preteso “nient’altro che la musica”.Pensateci un attimo: non esce un nuovo disco da cinque anni. L’ultimo era la colonna sonora di Montage of Heck, un album che difficilmente sarebbe potuto uscire senza il docufilm a farne da traino commerciale (ed è stato un flop). Noi continuiamo a menarla che ci sarebbe ancora materiale da pubblicare,ma nessuno tra gli interessati si è preso la briga di chiedersi se ne valesse la pena… forse perché per i discografici NON NE VALE PIU’ la pena.
Perché dico ciò? Perché sostanzialmente il mercato fisico è “morto”… Cioè,non del tutto,ma una major non butta fuori dischi per far felici i fans,per loro è un investimento che deve avere un fruttuoso ritorno economico. E cosa rimane ormai? I concerti integrali ripresi professionalmente sono pochissimi e quasi tutti già a disposizone a gratis. Hanno fatto le loro scelte e il periodo che desideravano ‘coprire’ (1991-93) è già stato sviscerato da tre uscite + le ristampe dell’Unplugged e di LTSO.
Nuove raccolte non sono all’orizzonte ed è difficile sperare in qualcosa per il trentennale di Nevermind. Quando uscì il best of nel 2002 c’era ancora un mercato fiorente e andò direttamente al primo posto in classifica. Quando uscì WTLO c’era spasmodicissima attesa e per anni fu il cofanetto rock più venduto di tutti i tempi (surclassato,guarda caso,dalla Beatles Anthology un lustro dopo) . Ma adesso è cambiato tutto,il mercato ‘fisico’ conta ormai poco e gli interessi economici si sono spostati interamente sulla rete. I detentori dei diritti sulla musica e l’immagine di Kurt hanno più possibilità di guadagno dalle licenze per la musica nei film o nei programmi televisivi o nella proposta seriale (immagino che prima o poi Netflix proporrà qualcosa in merito) ,o sulle inutilissime e costosissime t-shirt che raffigurano “opere d’arte” di Kurt (che sono andate a ruba nonostante costino uno sproposito,idem il libro dedicato alle immagini artistiche selezionate per le stampa delle t-shirts) ,mentre il mercato discografico tradizionale si è dovuto accontentare delle inutili ristampe su vinile di materiale già edito (Paramount e l’Unplugged, quest’ultimo come bonus ha solo i 5 estratti delle prove già editi su dvd anni prima.Che pochezza,se considerate che dovrebbe esistere la registrazione delle prove integrali non riprese, dove si vocifera tentarono brani che all’Unplugged vennero poi scartati! roba inedita e mai circolata prima,ma ancora una volta: alla label costa meno riproporre il già noto e pronto piuttosto che rintracciare master,pagare qualcuno per ripulirli,ecc) .
Insomma la vedo durissima: noi fan ‘tradizionali’ siamo costretti al palo,e temo che fino al quarantennale di Nevermind difficilmente potremmo immaginarci un altro cofanetto che possa contenere qualcosa rimasto celato finora. Sempre ammesso che a quel punto esisterà ancora un mercato ‘fisico’.
Il presente e il futuro prossimo sono invece e purtroppo impuntati su progetti meno concreti ma che portano agli interessati più profitto: vendere una licenza di un brano per un film vale molto a costo praticamente zero.
L’altro problemone è che ciò che resta in archivio è quasi a totale appannaggio del solo Kurt,ma i suoi demo casalinghi non sono decisamente vendibili al di fuori del contesto Nirvana: l’abbiamo visto con l’ultima uscita del 2015, non ha funzionato (ed ha persino deluso parecchi,che credevano di ascoltare chissà cosa). Come se non bastasse i progetti più interessanti sono condivisi con altra gente: ce la vedete Courtney che ‘si abbassa’ a trattare con Tobi Vail per pubblicare i demo che Kurt registrava assieme a lei nel 1990? Magari quella roba è sopraffina,ma non la ascolteremo mai… E dubito che possano esserci risultati sorprendenti anche nei demo registrati assieme a Courtney (avete presente quella schifezza di “Stinkin’ of you” che si sentiva nel documentario Hit So Hard ? Madò,che fetenzia!!) , i due erano sempre palesemente strafatti e Montage of Heck ce ne ha dato piena conferma…
Quindi la vedo durissima,perché in futuro gli unici assaggi nirvanici che possano esserci concessi saranno quasi unicamente brani inseriti in contesti del tutto estranei alla band e quel che è peggio è che potranno essere modificati come successo a Something in the way nel trailer di Batman. Quindi le nuove generazioni conosceranno una canzone diversa da quella che effettivamente è, e ciò non è per niente positivo. Ci mancherebbe solo che un qualche folle discografico decidesse di ‘riscrivere’ Nevermind da cima a fondo,aggiungendo e togliendo a seconda dell’estro del momento!! Ora più che mai la presenza fisica di Kurt su questo piano esistenziale sarebbe ben voluta… perché non so se lui avesse permesso un simile scempio se fosse ancora qui. -
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