Usa, per la discografia la nuova minaccia è Internet2
I college americani continuano ad essere la croce e delizia dell’industria discografica americana. Un potenziale serbatoio di adepti al culto della musica digitale autorizzata, che le case discografiche e società come Napster, in collaborazione con i rettori delle università, spingono verso il consumo “legale” di download con omaggi e tariffe scontate (vedi News); ma d’altra parte anche una riserva sterminata per i servizi di file sharing considerati fuorilegge: tanto più quando, come succede oggi, hanno a disposizione una rete di comunicazione ad altissima velocità come Internet2, circuito “chiuso” ad uso accademico che permette di scaricare una canzone in 20 secondi e un intero film in meno di cinque minuti.
Nei confronti della nuova “piaga” l’associazione dei discografici RIAA ha deciso di prendere provvedimenti, facendo partire una nuova raffica di azioni legali contro studenti, 405 in tutto, iscritti in 18 diverse università degli Stati Uniti e impegnati, secondo le accuse, in attività di violazione di copyright a largo raggio. Secondo la RIAA gli imputati avevano in archivio sui loro computer una media di 2.300 file mp3 non autorizzati destinati alla condivisione in rete, pari ad un traffico illecito di poco inferiore al milione di canzoni. I procedimenti nei loro confronti, hanno aggiunto i portavoce dell’associazione, sono solo i primi di una serie.
(14 apr 2005)